Conte dà l’impressione di avere superato la fase più acuta dell’emergenza (Repubblica)
Sta recuperando gli infortunati e comincia ad avere una mano anche dai rinforzi di gennaio. È uscito dal Maradona convinto di essere più che mai in corsa per lo scudetto

Napoli's Italian coach Antonio Conte arrives before the Italian Serie A football match between Atalanta and Napoli at Gewiss stadium in Bergamo on January 18, 2025. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)
Dopo la sfida contro l’Inter di ieri sera pareggiata per 1-1, Marzo Azzi su Repubblica vede il Napoli uscire dal Maradona con la ferma convinzione di essere più che mai in corsa per lo scudetto. Inoltre, Conte ha ormai passato “la fase più acuta dell’emergenza”.
Napoli uscito dal Maradona convinto di essere più che mai in corsa per lo scudetto
Ecco cosa scrive Marzo Azzi:
Ma il Napoli non si è mai arreso e nonostante la frenata delle ultime cinque giornate (4 pareggi e una sconfitta) è uscito dal campo tra gli applausi dei 55 mila di Fuorigrotta e con la ferma convinzione di essere più che mai in corsa per lo scudetto. Conte dà infatti l’impressione di avere superato la fase più acuta dell’emergenza, sta recuperando gli infortunati e comincia ad avere una mano anche dai rinforzi di gennaio: con Billing che non ha fatto sentire l’assenza di Anguissa e ha riportato i compagni a -1 dalla vetta, col suo primo gol in A.
«Se vogliamo, possiamo». Habemus Conte che parla apertamente di scudetto. È lui l’uomo in più del Napoli
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Vale innanzitutto per Lukaku, ma non solo. Stasera contro l’Inter Romelu Lukaku per stessa ammissione di Antonio Conte ha giocato la miglior partita da quando è a Napoli. «Quando è dominante lui, diventa dominante il Napoli», ha detto il tecnico che ha sottolineato le difficoltà del belga in questa stagione. Lukaku per noi fin qui non è stato affatto protagonista di una stagione negativa. In chiaroscuro va bene, ma negativa no. Ha segnato appena un gol in meno di Lautaro (nove contro dieci) ma due assist in più (sette versus cinque). E soprattutto senza Lukaku questo Napoli non può giocare. Questa sera ha interpretato la partita al meglio. E chissà che non sia stata la sua prestazione, oltre a quella di tutta la squadra, a far gettare finalmente la maschera ad Antonio Conte.
Stasera, a undici giornate dalla fine, Conte ha finalmente parlato apertamente di scudetto. Ha chiuso con la insopportabile commedia della scaricabarile delle responsabilità. Commedia che peraltro faceva torto non solo alla sua intelligenza ma alla sua carriera di uomo di sport. La volata è stata lanciata. C’è una fuga a tre a undici chilometri dal traguardo. Far finta di niente, fischiettare, avrebbe l’effetto opposto sulle truppe.
Conte ha l’immenso merito di aver portato il Napoli fin qui. È quasi esclusivamente merito suo. Negarlo è semplicemente da bugiardi. Oggi si dà per scontato che il Napoli possa mettere sotto l’Inter (pur senza vincere) e la Juventus. Secondo noi ha fatto benissimo a ricordare che il Napoli ha recuperato quaranta punti alla squadra di Inzaghi rispetto all’anno scorso. Perché i meriti vanno riconosciuti. E continuare a dire che questa è la squadra dello scudetto somiglia ormai a una barzelletta. Non c’è praticamente più nessuno. Sono rimasti in cinque o sei. I leader di quella formazione (Kim Osimhen e Kvara non ci sono più). Conte ha rianimato una squadra in decomposizione. A gennaio ha subito l’amputazione della fascia sinistra. Ma il Napoli è lì e ora lui deve far sentire il peso della sua carriera. Della sua storia.