Le dichiarazioni all’interrogatorio: «Essendo da 30 anni nella società, conosco qualcuno degli ultras. Avevo avvisato i security manager delle richieste degli ultras».

Il vice presidente dell’Inter Javier Zanetti è stato interrogato per l’inchiesta ultras che vede coinvolto il club nerazzurro e il Milan.
L’Ansa ha potuto accedere al verbale rilasciato per il prossimo 20 febbraio, quando si terrà il processo con rito immediato.
Zanetti: «Beretta e Ferdico mi avevano chiesto di intercedere con l’Inter»
Di seguito, le dichiarazioni di Zanetti:
«Andrea Beretta e Marco Ferdico, ai tempi capi della Curva Nord, mi avevano chiesto di intercedere con la società per ottenere un numero di 200 biglietti in più per la finale di Champions League, che si sarebbe disputata a Instanbul. Per me la vicenda era finita, nel momento in cui avevo avvisato Gianluca Cameruccio, security manager dell’Inter, il suo vice Claudio Sala e Massimiliano Silva, dirigente addetto ai rapporti con la tifoseria. Pur sapendo che tipo di comportamento devo avere, ho avuto rapporti solo di conoscenza con alcuni esponenti della tifoseria organizzata, poiché essendo da 30 anni all’interno della società, per forza di cose conosco qualcuno degli ultras e questo qualcuno mi ha contattato. Ma a questi tipi di persone ho sempre precisato di non mettermi in difficoltà. Ho messo al corrente la società dell’incontro con i due ultras, non mi sarei mai permesso di andare contro il club per accontentare la Nord. Sono stato chiamato anche da Maurino Nepi e un tale Pongo (Simone De Piano), tutti volevano avere video di saluti o invitarmi a incitare la squadra».
Ferdico e Beretta avevano raggiunto Zanetti a Sedriano:
«Dove mio figlio giocava a calcio, per chiedermi di “intercedere” con il club per ottenere i 200 biglietti in più per la partita di Istanbul. Nell’occasione loro mi avevano anche anticipato che, il giorno della finale di Coppa Italia, ovvero qualche giorno dopo, avrebbero sostenuto uno sciopero del tifo e dei cori per quindici minuti, cosa che poi, effettivamente, si è verificata. Quell’incontro è durato circa 10 minuti e si è chiuso informando loro che avrei parlato con chi di dovere. Quando arrivo a Roma nell’albergo della squadra parlo con Cameruccio, Claudio Sala, Silva e gli spiego quello che era accaduto. Mi rispondono che lo sapevano già e che ci avrebbero pensato loro, preciso che io in quella circostanza ho solo riportato la richiesta che mi era stata avanzata da Beretta e Ferdico, senza aggiungere altro».
Su Antonio Bellocco, ucciso da Beretta lo scorso settembre:
«L’ho incontrato una sola volta, erano più o meno le tre del pomeriggio. Beretta mi dice, “ti vogliamo presentare una persona”, aggiungendo che era appena uscito dal carcere. Mi trovavo in una situazione scomoda, però acconsento, sapendo che lo avrei soltanto salutato e poi sarei andato via».