L’anteprima di un’intervista rilasciata a “Clique”: «Ogni giorno succede qualcosa mentre io non ho parlato con nessuno. È necessario che le persone capiscano»

Kylian Mbappé torna a parlare e lo fa durante una intervista esclusiva rilasciata al giornalista Mouloud Achour nel programma di Canal+ ‘Clique’. Il giocatore del Real Madrid rompe così alcune settimane di silenzio in cui la sua assenza nella nazionale francese aveva generato molte aspettative in Francia e Spagna.
In una anteprima dell’intervista che andrà in onda domenica, Mbappé spiega chiaramente perché ha scelto di parlare con un giornalsita. È diretto e forte.
«Che la gente parli di me? Il problema, quando sei una star, è che le persone parlano per te. Ogni giorno succede qualcosa mentre io non ho parlato con nessuno. Ecco perché ti parlo oggi. Ad un certo punto devi parlare. È necessario che le persone capiscano», dice Mbappé rilassato, ma allo stesso tempo sicuro di quello che vuole dire e come.
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Deschamps: «Mbappé fragile psicologicamente. È la testa che controlla le gambe»
La situazione di Kylian Mbappé continua a far discutere gli appassionati e tutti coloro che credono in lui. L’attaccante del Real Madrid e capitano della squadra francese è ancora assente come già accaduto precedentemente. Secondo quanto appreso finora, anche tramite il Commissario tecnico Didier Deschamps non è al meglio delle sue condizioni mentali.
Questa domenica, lo show televisivo Foot su TF1 ha interrogato Didier Deschamps per capire qualcosa di più sulla situazione mentale dei suoi giocatori, in particolare quella del numero 10: «È in una situazione complicata, sì, ma questo non toglie quello che ha fatto e dovrebbe recuperare tutto ciò che è stato in grado di fare molto bene, anche se anche lui, nell’anno 2024, è stato meno efficace», indica l’allenatore della Nazionale. «Ogni volta che è necessario è necessario, poi, a volte, non risponde o risponde meno bene e può esserci uno stato psicologico. Per quanto riguarda la depressione, non lo so, ma uno stato psicologico che è fragile. È la testa che controlla le gambe».
Il tecnico dei francesi, Campione del Mondo 1998, ha provato a dare una spiegazione, paragonando il suo calcio, quello di ieri con quello di oggi: «L’ambiente è diverso soprattutto per quanto riguarda il contesto mediatico: la minima parola, i social network e poi la sequenza. Ho parlato con alcuni dei miei giocatori. Dopo una competizione come l’Euro, avendo appena tre settimane, è difficile rimettere i requisiti. Stanno diventando sempre più alti».