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La guerra Verstappen-Russell si allarga. Wolff: «Horner è un terrier che abbaia sempre»

Ognuno difende il proprio pilota. «Toto è piuttosto drammatico. C’è una specie di relazione di amore-odio in cui Toto ama odiarmi», la risposta di Horner

La guerra Verstappen-Russell si allarga. Wolff: «Horner è un terrier che abbaia sempre»
LAS VEGAS, NEVADA - NOVEMBER 17: Mercedes GP Executive Director Toto Wolff walks in the Paddock prior to final practice ahead of the F1 Grand Prix of Las Vegas at Las Vegas Strip Circuit on November 17, 2023 in Las Vegas, Nevada. Jared C. Tilton/Getty Images/AFP (Photo by Jared C. Tilton / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Nella querelle tra Verstappen e Russell intervengono i rispettivi team principal. Il Telegraph già si sfrega le mani. Secondo quanto riporta il Guardian, “il direttore del team Red Bull, Christian Horner, ha difeso il suo pilota Max Verstappen ha liquidato il loro litigio come parte di una “pantomima” di fine anno“. Dal lato Mercedes, Toto Wolff non ha potuto fare a meno di intervenire.

Il Guardian svela anche un retroscena:
Alla cena annuale di fine stagione dei piloti di giovedì, Russell, a cui Verstappen aveva apparentemente offerto un posto accanto a lui, ha invece scelto di spostare deliberatamente la sedia per sedersi accanto al suo compagno di squadra Lewis Hamilton“.

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È esplosa la guerra anche tra Wolff e Horner

Horner ha commentato la “pantomima”:

«Max è molto diretto. Dice la verità, esattamente ciò che sente. Credo al 100% che ciò che ha detto sia accurato. Se ne è parlato molto ieri. È la stagione delle pantomime, ci stiamo preparando per Natale, quindi forse c’è un elemento di malinconia di fine trimestre».

Dal lato Mercedes, Toto Wolff non sembra tanto più diplomatico del collega della Red Bull. “Si è unito a Russell durante la sua chiacchierata con i media, dove ha descritto Horner, che aveva definito Russell isterico, come un «piccolo terrier che abbaia, sempre con qualcosa da dire»“.

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Frasi che Horner non ha certo lasciato cadere:

«Toto è piuttosto drammatico, come tutti sappiamo. A Toto piace parlare molto, ma è così che vanno le cose. C’è una specie di relazione di amore-odio in cui Toto ama odiarmi. La cosa grandiosa dei terrier è che sono tremendamente leali. Essere chiamati terrier, è una cosa così brutta? Non hanno paura di attaccare i cani più grandi. Preferirei essere un terrier che un lupo, forse».

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