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Goggia: «In piena crisi ho pregato Dio affinché mi desse salute e risultati in cambio di devozione»

A Il Giornale: «Una persona di grande fede mi ha aiutata a voltare pagina dopo l’infortunio. Per due mesi pensavo fosse finita. Rientrerò a dicembre o marzo».

Goggia: «In piena crisi ho pregato Dio affinché mi desse salute e risultati in cambio di devozione»
Italy's Sofia Goggia competes during the Women's Giant Slalom event of FIS Alpine Skiing World Cup in Kronplatz, Plan de Corones, Italy on January 30, 2024. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Sofia Goggia sta pian piano recuperando dall’infortunio e si prepara alla nuova stagione di sci che comincia oggi con lo slalom gigante di Sölden. Goggia non ci sarà perché sta ancora recuperando dall’ultimo infortunio. La sua intervista a Il Giornale.

Goggia: «Ho pregato Dio affinché mi desse salute e risultati in cambio di devozione»

Quanto pesa stare in panchina?

«Molto, sia mentalmente che fisicamente. Da quando ho tolto la placca che mi teneva insieme le ossa del piede, va meglio, ma ogni curva è un’incognita. Quest’estate non potevo nemmeno chiudere lo scarpone».

Non ci si abitua mai a dolori e infortuni? Anche se ormai siamo all’undicesimo…

«Questo stop è come il primo, per impatto e fatica. Per due mesi mi son detta “game over”. Ho passato momenti di sconforto che mi fanno venire le lacrime ancora adesso. Ho pianto per sei ore quando ho dovuto rinunciare all’Argentina (la preparazione estiva, ndr). Mi sono rialzata per gradi e per incontri. Allo Stelvio ho pregato Dio: sono credente, vado anche a messa quando riesco. Quel giorno ho chiesto la salute e i risultati in cambio della devozione, non lo avevo mai fatto. Forse una forza dall’alto mi ha fatto incontrare una persona di grande fede che mi ha aiutata a voltare pagina».

Realisticamente dove si può andare?
«Sarei disonesta intellettualmente se parlassi di obiettivi stagionali, senza aver toccato quasi palla: devo evitare la fretta, spesso mia cattiva consigliera. I risultati son sempre la conseguenza della bontà del lavoro. Ho fiducia nel team: sta creando un programma ad hoc che sarà il miglior possibile per come starò di volta in volta. Non ho aspettative se non quella di ritrovare sorriso e serenità. Questo potrebbe significare subito gare buone a dicembre oppure attendere marzo». 

La campionessa di sci: «Per due mesi ho pensato di essere morta» (Repubblica)

La sua riabilitazione ha colpito chi l’ha seguita sui social.
«Ho patito molto, per due mesi ho pensato di essere morta. Umanamente ho sperimentato il gelo e il buio. Ma adesso mi sento veramente bene, ho voglia di sciare, di provarci».

A maggio è andata a casa di Roberto Baggio, un altro campione spesso ferito.
«Ero confusa, stavo cercando una strada, parlando con lui per trovare conforto. Sai, quando sei disperata ti aggrappi a tante cose, no? E vorresti vedere un barlume nel buio di te stessa. Eravamo seduti a tavola, nei grandi spazi della villa di Altavilla Vicentina, e lui a un certo punto mi prende il braccio, mi guarda con quegli occhi di vetro e fa: “Decidi tu per te stessa. Il resto sono solo grandi se…”. Mi ricorda quella persona che mi ha regalato un foglio».

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