ilNapolista

Nel calcio nessuno assume allenatori neri. Eto’o: «Sono considerati di seconda classe»

So Foot affronta il problema. Nel 2022, in Inghilterra gli allenatori neri erano meno del 4%. Hanno sollevato il problema Seedorf, Eto’o, Sterling, Henry e tanti altri.

Nel calcio nessuno assume allenatori neri. Eto’o: «Sono considerati di seconda classe»
Barcelona's Cameroonian Samuel Eto'o gives a press conference following the racist abuse he received at a football game against Zaragoza over the weekend at the Nou Camp stadium in Barcelona, 01 March 2006. Eto'o, Spain's top scorer with 18 goals, wanted to leave the pitch a quarter of an hour before the end of Barcelona's 2-0 away victory against Real Zaragoza in protest at monkey cries from the rival team's supporters. AFP PHOTO/LLUIS GENE. (Photo by LLUIS GENE / AFP)

«Non c’è lavoro per gli allenatori neri nel calcio. Non ricevo nessuna offerta, com’è possibile per qualcuno che ha avuto una carriera come la mia?». Il problema lo ha sollevato Clarence Seedorf al Daily Mail (lo aveva già sollevato al Festival dello Sport di Trento). «Non dico che un ex grande giocatore deve necessariamente allenare una grande squadra, ma come allenatore nero ho meno offerte, questa è una constatazione. Guarda Henry, Campbell, Davids o anche Kluivert. Hanno i diplomi, sono competenti, ma non sono nei grandi club». Si tratta di razzismo?

Anche So Foot si è interrogato sulla questione. Ne ha parlato con  Wilfried Nancy ex difensore oggi allenatore del Columbus, in Mls. «Non vedo altra spiegazione che la discriminazione per la situazione di Seedorf. È difficile da capire, non siamo più stupidi degli altri».

Razzismo, nel 2022 in Inghilterra gli allenatori neri erano meno del 4%

Quella di Seedorf è una realtà piuttosto comune tra diversi allenatori. Se poi si analizza la situazione degli allenatori africani, la fotografia è ancora più impietosa. “Aliou Cissé, allenatore del Senegal, vincitore del CAN 2021 ha dichiarato di «non aver mai ricevuto proposte serie da club o selezioni europee»“.

Continua So Foot:

Per questa stagione 2024-2025, delle 96 squadre dei cinque maggiori campionati europei, solo tre sono allenate da un allenatore di colore. Ma Clarence Seedorf non è il solo a lanciare l’allarme. Nel luglio 2020 lo ha fatto anche Raheem Sterling. «Il calcio progredirà quando ci saranno più ex giocatori neri che riusciranno a diventare allenatori. Perché, se guardiamo a quattro ex grandi giocatori inglesi, Lampard, Gerrard, Campbell e Cole, solo i primi due sono in panchina al Chelsea e ai Rangers, mentre gli altri due lavorano ancora a livello giovanile o amatoriale?»“.

Sterling lanciò l’allarma già nel 2020 alla Bbc. Anche Eto’o la pensa allo stesso modo: «Gli allenatori neri sono considerati allenatori di seconda classe».

Per alcuni si tratta di “razzismo nascosto”, per altri è una “semplice coincidenza”. Ma è un dato di fatto. “Nel 2022, la BFP (Black Football Partnership) ha analizzato che in Inghilterra quasi il 43% dei giocatori della Premier League erano neri, mentre nei ruoli manageriali e amministrativi rappresentano solo l’8%, meno del 4% occupa posizioni di allenatore, solo l’1,6% sono direttori o presidenti. Un dato che rivela la portata del problema“.  Nancy ne è convinto: «C’è una mancanza di considerazione da parte dei club nei nostri confronti. Dobbiamo affrontare la realtà e confrontarci con essa, è una forma di razzismo nascosto». Meglio andare oltre oceano per avere della chance. «Se fossi rimasto in Francia, non avrei mai avuto questa opportunità. O almeno ci sarebbe voluto più tempo», ha aggiunto l’ex secondo di Henry.

“Per molti giovani allenatori neri e/o appartenenti a minoranze, questa situazione innesca un circolo vizioso, stroncando sul nascere alcune vocazioni“.

ilnapolista © riproduzione riservata