Sarà nella scia di Inter e Atalanta. Il gioco si evolve e dall’immobilismo fuggì anche Pep Guardiola, sono passati dieci anni dal 4-3-3 di Barcellona.

Conte porterà a Napoli il 3-4-3: addio al possesso palla, si rompe col passato. Lo scrive Antonio Corbo nell’edizione napoletana di Repubblica.
La modernità indica nuove tendenze: abbandona il possesso palla (caro a Sarri che ne fece un mirabile dogma) per creare spazi fulminei alle spalle dei difensori rivali.
È in perfetta linea Conte con il 3-4-3 previsto. Sarà nella scia di Inter e Atalanta. Il gioco si evolve e dall’immobilismo fuggì anche Pep Guardiola, sono passati dieci anni dal 4-3-3 di Barcellona.
Il momento del calcio in Italia come in Europa offre ad Antonio Conte una opportunità. Rompere a Napoli con il passato.
Una metamorfosi radicale negli stili di vita, gestione, gioco.
L’ammirazione per Sarri e poi per Spalletti ha lasciato in sei anni complessivi di rigore e severa preparazione solo grandi elogi ma appena uno scudetto. Si apre un ciclo diverso al ventesimo anno di presidenza De Laurentiis: una squadra attrattiva nel pragmatismo.
Non solo Conte, persino la Spagna ha cambiato identità: addio possesso palla esasperato, più verticalizzazioni veloci e lanci lunghi (L’Equipe)
L’ultima volta che la Spagna ha vinto con un possesso palla inferiore all’avversario era il 2008. Lo ricorda bene l’Equipe, “Sergio Ramos giocava ancora come terzino destro e Gerard Piqué non era nemmeno convocato. Sedici anni fa, nella finale vinta contro la Germania (1-0)“. Le Furie Rosse registrarono un possesso palla pari al 46%. Poi arrivò anche il Mondiale e gli Europei successivi. Ma quei trofei arrivarono con una precisa, insindacabile e non negoziabile idea di gioco. Oggi, dopo aver visto Spagna-Croazia, quell’idea sembra svanita,
“Un anno e mezzo fa, il suo possesso palla al 77% e gli oltre 1.000 passaggi contro il Marocco negli ottavi di finale dei Mondiali simboleggiavano un’identità spinta fino alla caricatura. Sabato a Berlino, gli spagnoli hanno mostrato un volto diverso contro la Croazia (3-0). La Roja aveva già un possesso palla inferiore prima del primo gol di Alvaro Morata (29esimo)“. Oggi più velocità e verticalizzazioni.
La Spagna ha impiegato poco più di quattro secondi per mettere in porta Morata
De la Fuente a Euro 2024 sta rischiano un calcio diverso. Innovativo per certi versi in Spagna. Contro la Croazia hanno “accettato il rischio di giocare più velocemente“. Niente più melina in attesa (e nella speranza) di addormentare l’avversario. “Il primo gol è arrivato da un lungo passaggio filtrante di Fabian Ruiz verso Morata, la Spagna ha avuto palla nella propria metà campo per soli quattro secondi. Il secondo gol conclude un’azione innescata da un diagonale dello stesso Fabian Ruiz, in profondità, verso Lamine Yamal dopo soli due passaggi. Il portiere Unai Simon ha aumentato la sua percentuale di passaggi lunghi del 350% rispetto agli ultimi Mondiali, anche se ciò significa restituire la palla agli avversari“.
Insomma basta possesso palla esasperato. “L’idea della Spagna non è più quella di controllare a tutti i costi il ritmo e la posizione di tutti”. Di sicuro la Spagna non è la favorita per questo Europeo ma “almeno diventata una delle squadre più interessanti“.