Alla Gazzetta: «Come Tomba, Pantani e Valentino Rossi. Evitiamo però paragoni con Federer e Nadal. Deve migliorare, Djokovic è rimasto al vertice per 428 settimane».

Boris Becker, ex tennista tedesco, intervistato dalla Gazzetta dello Sport dopo la conquista del numero uno del ranking da parte di Sinner. Il tedesco è stato il più giovane vincitore di Wimbledon, a 17 anni e 227 giorni, nonché l’unico uomo della storia ad aver vinto due Slam prima di compiere 19 anni.
Becker: «Sinner ha una mentalità forte e impara velocemente»
«Sono anche un grande fan di Jannik, da almeno due anni lo seguo da vicino e posso dire di conoscerlo molto bene. Il numero 1 non è affatto una sorpresa, ha una mentalità forte e impara velocemente come tutti i grandi campioni, penso al diritto e al rovescio, al servizio…».
Ci arriva a 22 anni come Federer e Nadal.
«Un bel record! Però evitiamo di fare paragoni, quanti ci sono riusciti nella storia? Per stare lì, in quel club esclusivo, devi essere davvero unico e speciale».
Come Alberto Tomba, Valentino Rossi e Marco Pantani?
«Sì, è uno di loro».
Cosa significa essere il migliore al mondo?
«Che diventarlo è difficile, ma mantenerlo lo è molto di più. Tutto d’ora in poi dovrà essere perfetto, dalla mentalità alla sua condizione fisica. E poi migliorare, migliorare sempre, ecco perché Djokovic è rimasto al vertice per 428 settimane di fila. Avete capito bene? 428 settimane…».
Davvero Sinner è così perfetto, dentro e fuori il campo?
«Perfetto? Jannik? Oh no! Magari sembra più maturo dei suoi 22 anni, ma è un ragazzo come tutti, con alti e bassi o che si arrabbia. Diciamo che avrebbe potuto giocare anche alla mia epoca… La colpa è dei social network che amplificano certi episodi, anche positivi, si finisce con l’idealizzare gli individui».
Sinner è destinato a vincere il Roland Garros?
«Prima del torneo pensavo di no, era infortunato. Adesso sta bene, come Alcaraz. E pure gli altri. Saranno decisivi i dettagli».