Simeone troppo costoso per la Lazio: il Napoli chiede circa 20 milioni

Lo scrive Longo su calciomercato.com. Le alternative al Cholito sono Dia e i due connazionali della Grecia Ioannidis e Pavlidis.

Supercoppa Napoli Simeone Buongiorno

Db Riyad (Arabia Saudita) 18/01/2024 - Supercoppa Italiana / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Giovanni Simeone

La Lazio ha bisogno di un altro centravanti, poiché Ciro Immobile sembra sempre più lontano dalla permanenza in biancoceleste. La società aveva virato su Giovanni Simeone, che con il Napoli trova poco spazio e ha un buon rapporto con Tudor, suo allenatore ai tempi dell’Hellas Verona; ma le richieste economiche del club partenopeo sembrerebbero troppo elevate per la Lazio. Lo scrive Daniele Longo su calciomercato.com.

Lazio, Simeone costa troppo: si valutano Dia, Ioannidis e Pavlidis

Il giornalista riporta:

Con un Immobile sempre più in partenza si apre la caccia al nuovo bomber da parte della Lazio. Il preferito di Tudor, non ci sono dubbi, sarebbe il Cholito Simeone: insieme hanno già fatto grandi cose al Verona; l’attaccante argentino segnò ben 17 gol in campionato. Ma il club azzurro rappresenta il grande ostacolo per realizzare il desiderio di tornare a lavorare insieme. La richiesta per il cartellino sarebbe vicina ai 20 milioni di euro, cifra ritenuta eccessiva dalla Lazio.

Le alternative al Cholito sarebbero Dia, che deve prima risolvere il suo contenzioso con la Salernitana; Fotis Ioannidis, attaccante del Panathinaikos; Vangelis Pavlidis dell’Az Alkmaar.

L’intervista al Cholito ai canali del club

L’attaccante del Napoli ha raccontato di quanto sia difficile essere figlio d’arte.

«Non solo nell’ambito del calcio, dove ti guardano e pensano “giochi a calcio perché sei figlio di”, ma anche a scuola. Non avevo tanti amici, tutti mi volevano essere amici per interesse, dicevano che avevo i soldi. Nella mia vita non ho avuto tantissimi amici perché ho saputo riconoscere chi voleva il mio bene e chi i propri interessi. C’è stato un momento in cui mamma mi aveva visto molto triste in Argentina. Era un sabato soleggiato e io ero a casa, mi disse che dovevo uscire di più, provare a fare amicizia. Non è facile essere figlio di una persona importante, perché ti guardano in maniera diversa».

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