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Sarri: «A Napoli tutto è amplificato. Non è diventata scarsa, ci sono le basi per ricostruirla in modo forte» (una candidatura?)

Intervistato da Pedullà: «Al posto di Allegri, sicuramente non mi avrebbero trattato benissimo»

Sarri: «A Napoli tutto è amplificato. Non è diventata scarsa, ci sono le basi per ricostruirla in modo forte» (una candidatura?)
Roma 28/01/2024 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Alfredo Pedullà ha intervistato in esclusiva Marizio Sarri per Sportitalia. Il tema dell’intervista sono le sue dimissioni alla Lazio ma con Sarri Pedullà parla anche del passato, come la stagione juventina, e delle prospettive future sue e del calcio italiano.

Sarri: «Sono rimasto deluso dal mercato estivo e l’ho trasmesso alla Lazio»

Sulle dimissioni dice:

«Probabilmente tanti errori vengono fuori dall’inconscio. Parlando con il mio staff io sono rimasto deluso dal mercato estivo e questa mia insoddisfazione l’ho trasmessa alla squadra. A livello di ‘conscio’ avevo cercato giocatori con lo stesso entusiasmo di prima».

Nonostante il rapporto con Lotito sia ancora oggi ottimo, «sul piano degli investimenti avrei fatto cose decisamente diverse. Come dicevo sempre a tutti, la società è la sua, le scelte è anche giusto le faccia lui. Non ero d’accordo sulle azioni di quest’anno, ma sono stato bene».

Motta alla Juventus, qualche consiglio?

«Non so se Thiago andrà alla Juve, è un’ipotesi. Deve cercare di restare com’è ora, senza piegarsi al nome della società in cui andare a lavorare». Poi il riferimento alla Juve: «A me non è mai stato perdonato niente. Purtroppo faccio parte di quei pochi che vengono dal basso, e quando arrivi in alto, tanti gli vogliono ricordare che arrivi dal basso. Secondo me è una qualità, non un difetto da rinfacciare. Ho spesso avuto queste sensazioni, non si può giudicare l’atteggiamento di un allenatore. In un club in cui “Vincere è l’unica cosa che conta”, probabilmente non sono soddisfatti di aver vinto solo la Coppa Italia. Non è una critica alla società, ma una constatazione. Può essere che Allegri abbia fatto una grande stagione, che la squadra non potesse fare di più. Sicuramente non mi avrebbero trattato benissimo. Ma non facciamo vittimismo: ognuno deve avere la consapevolezza di come è trattata la propria figura a livello mediatico, e comportarsi di conseguenza. Io sono orgoglioso da dove vengo».

Napoli, calcio moderno e il suo futuro

Per Sarri quest’anno il Napoli, dopo l’Inter, «era la squadra tecnicamente più forte. A Napoli tutto è amplificato, si è ritrovato in difficoltà e si è perso. Non è diventata scarsa, ci sono le basi per ricostruirla in modo forte».

Il parere sul calcio di oggi:

«In questo momento si fa passare il calcio moderno un calcio ‘uomo contro uomo’ che si giocava negli anni ’70 con il Libero, senza grandi coperture. Si sta spacciando come calcio moderno ed europeo. Se guardi le semifinali, non è assolutamente vero che si gioca così. C’è da fare un distinguo tra i precursori e i seguaci. Quello di Gasp è molto raffinato, con una serie di scalature molto dettagliate, i seguaci adattano un ‘uomo contro uomo’ a tutto campo. Gasperini è un tecnico straordinario, gioca in modo molto differente dal mio, ma ha una bellissima modalità d’interpretazione. I seguaci che hanno estremizzato non mi piacciono. Si è innescato un modo di giocare eccessivo».

Sul suo futuro:

«A livello diretto ho avuto contatti diretti solo con società straniere. Mi sto prendendo un po’ di tempo, è abbastanza normale. Se mi cerca un club straniero, devo mettermi lì e guardare dieci partite almeno. L’Italia è sempre l’Italia: nella vita della persona ci sono priorità che vanno oltre il calcio; in questo momento ho responsabilità personali, vediamo».

 

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