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Sacchi: «Ancelotti è bravo perché è un ragazzo che ha pazienza, che ha passione per il suo lavoro»

Alla Gazzetta: «Mi ha detto che la sostituzione del fondamentale Joselu gliel’ha suggerita suo figlio Davide. Un altro allenatore, magari, si sarebbe tenuto tutto per sé questo segreto»

Sacchi: «Ancelotti è bravo perché è un ragazzo che ha pazienza, che ha passione per il suo lavoro»
Real Madrid's Italian coach Carlo Ancelotti (L) speaks with Real Madrid's Italian assistant coach Davide Ancelotti during the Spanish league football match between Real Madrid CF and UD Las Palmas at the Santiago Bernabeu stadium in Madrid on September 27, 2023. (Photo by Thomas COEX / AFP)

Arrigo Sacchi sulle pagine della Gazzetta dello sport si lanci nell’elogio di Carlo Ancelotti. Non che il mister ne abbia bisogno, ma Sacchi racconta la loro telefonata di ieri mattina, dopo la qualificazione alle sesta finale di Champions per il tecnico emiliano.

“Sei volte non sono mica poche: quattro le ha vinte, due con il Milan e due con il Real Madrid; una l’ha persa, con i rossoneri; e una se la giocherà a Londra contro il Borussia Dortmund. Ne ha fatta parecchia di strada e ha dimostrato a tutti, anche a chi lo considerava in parabola discendente dopo l’esperienza non positiva con il Napoli, che è ancora tra i migliori allenatori del mondo. Sapete perché è bravo, Carlo? Perché è un ragazzo che ha pazienza, che ha passione per il suo lavoro, che ogni giorno va al campo e cerca di migliorare prima i suoi giocatori e poi se stesso. Se uno vince in Italia, in Inghilterra, in Francia, in Germania e in Spagna, cioè nei principali campionati europei, e in più mette in bacheca quattro Champions League (e un’altra finale…), è un fuoriclasse della panchina”.

Di Ancelotti non si può non sottolineare la sua grande umanità, in tutti i sensi, che è stato uno dei motivi per cui Sacchi lo volle con sé ad allenare in  Nazionale.

“E poi Carlo è un uomo onesto, sempre pronto a lasciare il palcoscenico agli altri. Ad esempio mi ha detto che la sostituzione del fondamentale Joselu – autore della doppietta decisiva al Bayern – gliel’ha suggerita suo figlio Davide, che è un bravissimo assistente. Un altro allenatore, magari, si sarebbe tenuto tutto per sé questo segreto, invece lui ha voluto coinvolgere nel successo il figlio, e poi lo staff, e poi tutti i giocatori, e poi i tifosi del Bernabeu. E’ in questo modo che si crea un gruppo vincente, e difatti a Madrid, dove ho parecchi amici, a cominciare dal presidente Florentino Perez, tutti mi dicono che lo adorano”.

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