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Il Guardian fa a pezzi lo United: «Così scarso che è un perfetto prodotto di intrattenimento globale»

“Ten Hag voleva la migliore squadra di transizione del mondo… Missione compiuta: beccano gol in contropiede ogni settimana”

Il Guardian fa a pezzi lo United: «Così scarso che è un perfetto prodotto di intrattenimento globale»
Manchester United's Dutch manager Erik ten Hag reacts during the UEFA Champions League group A football match between Manchester United and FC Bayern Munich at Old Trafford stadium in Manchester, north west England, on December 12, 2023. (Photo by PETER POWELL / AFP)

C’è modo e modo di massacrare a mezzo stampa un allenatore, una squadra o una società. E poi c’è Jonathan Liew. Che sul Guardian abbatte il Manchester United del povero Ten Hag a colpi di sarcasmo agonistico. Una lapidazione divertentissima.

Liew scrive che Ten Hag “è arrivato al Manchester United promettendo di ispirare un calcio di transizione fluido ed emozionante. E, bisogna dirlo, missione compiuta”. Perché lo hanno fatto gli avversari: i vari Crystal Palace, Sheffield United, Coventry City. “Grazie a Ten Hag, i tifosi dello United incassano sontuosi contropiedi quasi settimanalmente”.

La crisi United è ciclica: questo è “un anno pari, quindi stiamo discutendo se sia il caso di esonerare l’allenatore del Manchester United . E così a David Moyes (2014), Louis van Gaal (2016), José Mourinho (2018), Ole Gunnar Solskjær (un 2021 ritardato dalla pandemia) e Ralf Rangnick (2022) si può quasi certamente aggiungere Ten Hag (2024), un altro Un allenatore con ottime credenziali che semplicemente non aveva quello che serve per gestire un club enorme come lo United. Davvero sfortunato!”.

Ten Hag parla sempre molto di “seguire il copione”, e Liew trova una sottile ironia nel suo destino, una  “circolarità strutturale: il suo regno è stato spezzato da due splendide sconfitte per 4-0 a Londra, con Christian Eriksens, a 30 e a 32 anni, in difficoltà a centrocampo, e un allenatore privo di spiegazioni. La fine come all’inizio”.

Ten Hag dopo la partita del Brentford nel 2022 aveva parlato di “grandi errori; non abbiamo seguito il copione”, e l’ha detta uguale dopo la sconfitta del Palace nel 2024. “A volte devi semplicemente sottometterti alla forza della narrazione”, scrive Liew.

Ora: “non puoi giocare così male, così spesso, e aspettarti di mantenere il tuo lavoro. Ma ancora più schiacciante delle statistiche è l’ottica. Il senso generale di panico e disordine che si diffonde in tutta la squadra quando qualcuno corre contro di loro. L’affidabile Jonny Evans, appollaiato in modo affidabile 10 metri dietro il resto della sua difesa, come se stesse facendo un’audizione per essere il loro batterista. La vista disperata di Casemiro che si avvicina a Michael Olise lunedì sera e perde non solo Olise ma anche il ricordo di Olise: come un uomo che entra in una stanza e dimentica immediatamente perché ci è entrato”.

“Naturalmente, tutti sanno perché lo United continua a subire gol. I tre attaccanti pressano alto, la difesa non riesce a spingersi in alto e in mezzo al campo si aprono varchi così enormi che centrocampisti molto migliori di Sofyan Amrabat farebbero fatica a coprire. Batti la prima pressione e avrai 60 metri di aria limpida e bella. I terzini possono sovrapporsi. I cambi rapidi e le palle passanti si aprono magicamente. Il risultato: cross, tiri, caos, fumo. Se qualche tizio su YouTube può vedere tutto questo, allora supponiamo che anche un ex allenatore del Bayern Monaco, dell’Ajax e del PSV Eindhoven – un uomo una volta descritto da Pep Guardiola come il candidato ideale per succedergli al Manchester City – possa farlo. Allora perché non l’ha riparato?”

Altre domande insolute: “Ten Hag avrebbe potuto provarci comunque, anche se la rosa non era adatta? Avrebbe potuto riconfigurare l’intero setup, tornare a un blocco basso, abbandonare completamente i suoi principi? Lo United avrebbe potuto aiutarlo con un acquisto d’emergenza a gennaio? Forse. Ma dobbiamo riconoscere che nessuna di queste sembrava in quel momento una soluzione garantita”.

“Il suo desiderio dichiarato di rendere lo United la “migliore squadra di transizione al mondo” nasce non solo dai suoi principi, ma da una valutazione di ciò che i tifosi dello United – e, soprattutto, il club United – vorrebbero. Un gioco di avanti e indietro, contropiedi fulminei, ritmo e verve nelle aree offensive, ali entusiasmanti, rimonte eroiche, tanti gol, drammaticità nel finale. E ancora una volta bisogna dire – con meno sarcasmo – missione compiuta. Le loro partite in questa stagione hanno registrato una media di 3,4 gol. Questo potrebbe non essere il risultato ottimale per la squadra dello United. Ma è una chiara vittoria per lo United come prodotto di intrattenimento globale”. Tanto poi si ricomincia sempre d’accapo. “Benvenuti al Manchester United, dove la transizione non finisce mai”.

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