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Esonerare l’allenatore non serve a niente. Garcia è l’ultimo di una lunga serie di esempi

Il francese è stato esonerato da quarto in classifica. Lo stesso accadde con Gattuso. L’Inter non ha esonerato Inzaghi e ha vinto lo scudetto

Esonerare l’allenatore non serve a niente. Garcia è l’ultimo di una lunga serie di esempi
Ci Napoli 27/092023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Udinese / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

Esonerare l’allenatore non serve a niente. Garcia è l’ultimo di una lunga serie di esempi

Nella stagione 2019/20 il Napoli, dopo quindici giornate di campionato, esonerò, a furor di popolo, Carlo Ancelotti, con la squadra al settimo posto in classifica (ex aequo con il Parma), a otto punti dalla quarta, e lo sostituì con Rino Gattuso, preso per ripristinare sistema e principi di gioco del Napoli di Sarri… a fine anno il Napoli, nonostante il cambio di allenatore, modulo e principi di gioco, si posizionò ugualmente settimo ma con sedici punti di ritardo dal quarto posto!
Nella stagione 2023/24 il Napoli, dopo dodici giornate di campionato, esonera, a furor di popolo, il tecnico francese Rudi Garcia con la squadra al quarto posto in classifica, a dieci punti dalla vetta e lo ha sostituito con Walter Mazzarri, a sua volta rimpiazzato da Ciccio Calzona, entrambi presi con la speranza/illusione di ripristinare sistema e principi di gioco del Napoli di Spalletti. Al termine del campionato, gli azzurri sono arrivati al nono posto in classifica (a pari punti con il Torino con i granata avanti in virtù dei migliori risultati conseguiti negli scontri diretti), a quarantuno punti dal primo posto e sedici dal quarto posto!
Di contro, nella stagione 2022/23, dopo una lunga serie di risultati negativi, l’Inter, forse anche per questioni di bilancio, decise di non esonerare l’allenatore Simone Inzaghi (nonostante stampa e tifosi invocavano a gran voce un cambio di guida tecnica in panchina…) e i nerazzurri, in un anno e mezzo, hanno vinto un campionato, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e hanno disputato una finale di Champions League!

Esonerare non serve

E lo stesso dicasi per la Juventus guidata da Massimiliano Allegri nella stagione 2015/16 (undicesima dopo dieci giornate di campionato con undici punti di ritardo dalla vetta e campione d’Italia a fine anno con lo stesso Allegri in panchina!), o per il Milan di Carlo Ancelotti nella stagione 2006/2007 che a novembre, dopo dodici giornate di campionato, aveva appena otto punti in classifica (sedici effettivi, vista la penalizzazione di otto punti inflitta ai rossoneri a inizio campionato…) e si ritrovava a ridosso della zona retrocessione, salvo poi arrivare al quarto posto a fine anno (e vincere la Champions League…) con lo stesso allenatore di Reggiolo in panchina.
Per il futuro, prima di invocare l’esonero di un allenatore (e il ripristino di determinati principi di gioco) a campionato in corso, si tengano ben a mente questi precedenti.
P.S.: nella stagione 2015/16 il Chelsea, che l’anno precedente aveva vinto il campionato inglese, si classificò al decimo posto; l’anno successivo l’allora proprietario del Chelsea Roman Abramovich, affidò la guida tecnica dei blues ad un certo Antonio Conte e i londinesi, dal decimo posto di dodici mesi prima, arrivarono nuovamente primi!
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