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Natan sostituito per volere dei compagni, hanno tentato di farne un capro espiatorio (Repubblica)

Tutti contro tutti nel Napoli. Sono volati gli stracci nello spogliatoio. In campo gesti inaccettabili di insofferenza tra i giocatori

Natan sostituito per volere dei compagni, hanno tentato di farne un capro espiatorio (Repubblica)
Db Napoli 03/10/2023 - Champions League / Napoli-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Natan Bernardo De Souza

Natan sostituito a furor di popolo, i compagni hanno tentato di farne un capro espiatorio. Lo ha scritto l’edizione napoletana di Repubblica.

Sono volati di nuovo gli stracci nello spogliatoio dello stadio Castellani e ci sono stati pure in campo dei gesti inaccettabili di insofferenza tra i giocatori, in un clima da tutti contro tutti. Natan è stato sostituito quasi a furor di popolo nell’intervallo, nel vano tentativo dei compagni di trasformarlo in un capro espiatorio. Gli azzurri però sono stati inguardabili pure nel secondo tempo e dal naufragio non si è salvato nessuno, neppure chi è subentrato a gara in corso. Nemmeno l’ombra di una reazione, nonostante lo svantaggio.

Non solo Natan e i giocatori, la società dov’è? (Corbo)

Non doveva umiliarsi solo squadra dagli ultras sotto la curva, doveva andarci la società. A scriverlo è Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica.

Scrive Corbo:

Non doveva però umiliarsi solo la squadra quando a testa bassa si è avvicinata ad una curva di Empoli per subìre insulti e minacce. Una scena surreale che ormai si replica spesso nel calcio, non solo con il Napoli. Le porte degli stadi sono sempre aperte anche alla villania e all’arroganza. Se la società non ha saputo né voluto potenziare la formazione campione del 2024,se non ha ben sostituito l’allenatore del trionfo sparito nel mistero, non si sa ancora bene se “per amore di Napoli” come dice lui, se per vendicare presunti sgarbi del presidente, se per il timore di non ripetere l’impresa; ed ancora, se non è riuscita neanche a prendere Tudor che ora vince con la Lazio; ed ancora, se è riuscita con il capo scouting Micheli a proporre l’irrisorio Natan di ieri; se tutto questo è successo nel Napoli, qualcuno della società, da De Laurentiis a Chiavelli, all’astratto direttore Meluso doveva fare da schermo ai giocatori processati a scena aperta da chi non ha alcun diritto di scaricare su di loro la violenza verbale, l’ira di una sconfitta che è di tutti, non solo di chi oggi la teme, debole e vulnerabile, coinvolto in pur deplorevole fallimento collettivo.

Di Lorenzo convocato dagli ultras. Sky: «scena deprimente». Condò: «i calciatori hanno paura»

Di Lorenzo convocato dagli ultras che lo catechizzano. La scena viene mostrata a Sky e definita un po’ deprimente da Alessandro Bonan.

Ugolini: «Scena che abbiamo già visto, ogni tanto si ripete, per tutta la partita protesta del tifo organizzato del Napoli. Contestazione forte nei confronti dei giocatori e ovviamente anche del presidente De Laurentiis che era presente al Castellani. Tra il primo e il secondo tempo è sceso negli spogliatoi poi non so se sia rientrato in tribuna.

I tifosi per tutta la stagione hanno sostenuto la squadra anche come segno di riconoscenza per lo scudetto. Oggi c’è stata questa aspra contestazione per tutta la squadra, poi convocazione del capitano Di Lorenzo e poi di tutta la squadra. Oggi c’erano 3.500 tifosi. Grande è stata la delusione, ci si aspettava reazione d’orgoglio dopo il pareggio col Frosinone».

Nessuno discute che non possa esserci il disappunto del tifoso.

Condò: «È una scena che abbiamo visto molte volte, in vari stadi. È un problema di ordine pubblico. I giocatori (in genere, non solo quelli del Napoli, ndr) hanno paura, quindi ci vanno. È stata un’annata orrenda ma io do per scontato che si impegnino».

Costacurta: «A me è successo di andare lì ma non per paura. Il rapporto è civile, se diventa incivile te ne vai. Ci vai ad ascoltare. Può capitare che i calciatori non si impegnino. È l’impressione che dai ma si impegnano. Mica in una redazione tutti si impegnano al 100%?».

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