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I due scudetti “basculanti” di Marotta: i titoli di Calciopoli li assegna sia alla Juve che all’Inter

Repubblica nota la doppia contabilità di Marotta: quando era alla Juve festeggiava i 38 titoli bianconeri, ora i 20 dell’Inter

I due scudetti “basculanti” di Marotta: i titoli di Calciopoli li assegna sia alla Juve che all’Inter
Db Milano 16/02/2022 - Champions League / Inter-Liverpool / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

I conti della rivendicazione non tornano. Ballano due scudetti, quelli di Calciopoli. Gli juventini se ne intestano 38 al netto della giustizia sportiva che gliene assegna ufficialmente 36, cosicché quello vinto dall’Inter ieri sarebbe solo il diciannovesimo, e non quello della doppia stella. E poi c’è Marotta, il quale porta una doppia contabilità: quando era alla Juve diceva che i due scudetti “basculanti” erano bianconeri, poi quando è passato all’Inter se li è portati con se. Ora festeggia, ovviamente, i 20 titoli. Magia della partigianeria.

Così scrive Repubblica: “Non si scappa: o sono 38 i titoli della Juventus, o sono 20 quelli dell’Inter. Ma mica per tutti. Nel 2012, dopo il primo scudetto bianconero post Calciopoli, l’allora amministratore delegato bianconero disse: “Gli scudetti sono 30, non ci sono dubbi”. In realtà per tutto il mondo quello era il numero 28, visto che due li aveva cancellati la giustizia sportiva. Scena che si è ripetuta ogni anno, fino almeno al 2018, quando Marotta posò dopo l’ennesimo trionfo con una bottiglia di champagne su cui era stampata un’etichetta con i 36 scudetti, ancora una volta due in più del conteggio ufficiale. Marotta indicava con soddisfazione, in favore di camera, quel conto in eccesso. Un modo per rivendicare quegli scudetti”. “Poi gli anni passano, le idee non sono immutabili, il lavoro ti porta lontano. Magari, proprio dalla parte opposta della barricata. E le cose dipende da che punto le osservi. Infatti prima nel 2021 e poi lunedì sera a San Siro, a festeggiare gli scudetti dell’Inter numero 19 e 20 c’era anche lui. “Conquistare la seconda stella è una grande soddisfazione e un grandissimo traguardo”, dice a caldo Marotta. La prova tangibile che in fondo è tutta una questione di appartenenza”.

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