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Marotta ha guidato la nave Inter nella tempesta finanziaria. Lo scudetto è suo e di Inzaghi

I calciatori vanno messi nelle condizioni di rendere al meglio. Ed è quel che è accaduto all’Inter. Nonostante i debiti e la precarietà

Marotta ha guidato la nave Inter nella tempesta finanziaria. Lo scudetto è suo e di Inzaghi
Db Roma 24/05/2023 - finale Coppa Italia / Fiorentina-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Marotta ha guidato la nave Inter nella tempesta finanziaria. Lo scudetto è suo e di Inzaghi

L’Inter ha vinto lo scudetto. Il ventesimo della sua storia. Quello della seconda stella. A noi le discussioni giudiziarie sui campionati non interessano nella maniera più assoluta. L’Inter ha strameritato lo scudetto. Il campionato non è quasi mai stato in discussione. Solo la Juventus di Allegri l’ha tenuto aperto per tre mesi. Dopodiché si è schiantata.

È il primo scudetto di Simone Inzaghi che entra nel club degli allenatori vincenti. Se lo merita. È un bravo allenatore. Lo era già alla Lazio. Poi all’Inter ha buttato al vento il campionato che poi fu vinto dal Milan. Avrebbero voluto cacciarlo. Quindici mesi fa o suppergiù, Inzaghi era un allenatore in bilico. Poi, è arrivata la Champions. I quarti di finale, la semifinale vinta col Milan e soprattutto quella finale perduta col City. Quella sconfitta si è poi rivelata una vittoria. Perché quella sera l’Inter ha capito di poter lottare alla pari contro la squadra più forte d’Europa. L’altro giorno Guardiola ha ricordato quanto fosse stato rilevante il peso dei gol sbagliati da Lukaku in finale.

L’Inter dello scudetto è nata quel giorno. Poi, una menzione speciale va a Marotta. Che questo scudetto probabilmente lo ha meritato più di tutti. In una situazione di precarietà finanziaria, col presidente lontano e il club indebitato fino al collo, Marotta ha tenuto la barra dritta, è riuscito a chiudere ogni spiffero e a guidare la nave con apparente tranquillità. Poi, ovviamente, ci sono i calciatori. Ma i calciatori, sembrerà assurdo, sono le ultime pedine. Vanno messi nelle condizioni di rendere al meglio. Ed è quel che è accaduto all’Inter.

Poi, una menzione speciale la merita Simone Inzaghi tecnico perennemente sottovalutato. Che non aveva mai vinto. E che si portava sul groppone quel campionato gettato alle ortiche e “regalato” all’Inter. È ulteriormente cresciuto (era già forte alla Lazio) e ora è entrato nel club dei vincenti. Se lo merita.

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