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Come si chiama lo sport praticato da Real Madrid e Manchester City? Finisce 3-3

Splendida partita al Bernabeu: intensità, intelligenza, qualità altissima e qualche errore. Malore per i guardiolisti ai rilanci lunghi del City

Come si chiama lo sport praticato da Real Madrid e Manchester City? Finisce 3-3
Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland vies with Real Madrid's Brazilian forward #07 Vinicius Junior during the UEFA Champions League quarter final first leg football match between Real Madrid CF and Manchester City at the Santiago Bernabeu stadium in Madrid on April 9, 2024. (Photo by Pierre-Philippe MARCOU / AFP)

Come si chiama lo sport praticato da Real Madrid e Manchester City? Che per il terzo anno consecutivo hanno dato vita alla sfida regina della Champions. È finita 3-3 al Bernabeu, il City è quindi favorito per il ritorno ma ovviamente la partita sarà tutta da giocare.

Guardiola ha lasciato in panchina De Bruyne e pronti via Lunin si è addormentato su una punizione di Bernardo Silva. La sfida è cominciata con una papera da piegare le gambe e il morale. Subito dopo, però, il portiere ucraino si è rifatto su uno dei rarissimi tiri (se non il solo) di Haaland annullato da Ruediger. Il Real in due minuti ha segnato due gol. Il primo su autorete provocato da Camavinga. E poi il secondo quasi in contropiede ma contropiede non era. La difesa di Guardiola era altissima. Vinicius ha imbucato per Rodrygo che è filato in porta.

Il filone del match è stato più o meno palla al City ma Real sempre pronto a ripartire con Vinicius e Rodrygo veloci e scattanti, Bellingham invece sotto tono.

Nella ripresa, il City ha piazzato due grandi tiri da fuori area: prima Foden e poi Gvardiol. 2-3. Sembrava finita, invece Vinicius ne aveva ancora. Cross dalla sinistra per Valverde che di volo al destro ha segnato in diagonale.

Da segnalare, per i patiti della costruzione dal basso, i non pochi rilanci del portiere Ortega quando il pressing del Real Madrid si è fatto asfissiante. I grandi preferiscono l’intelligenza all’ottusità.

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