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Sara Gama: «Le donne non sono meglio degli uomini, smettiamo di paragonare calcio maschile e femminile»

A Sportweek: «Dobbiamo far crescere i settori giovanili delle società dilettantistiche. Il pubblico è cresciuto perché vede un calcio più “libero” e fantasioso»

Sara Gama: «Le donne non sono meglio degli uomini, smettiamo di paragonare calcio maschile e femminile»
Rotherham (Inghilterra) 10/07/2022 - Euro 2022 femminile / Francia-Italia / foto Imago/Image Sport nella foto: Sara Gama. ONLY ITALY

Sportweek ha intervistato Sara Gama, ex giocatrice e capitana della Nazionale femminile. Gama è anche capitana della Juventus femminile, ed è una calciatrice molto impegnata nella lotta alla parità di genere.

Gama: «Su di me, certi commenti, che peraltro sentiamo ancora oggi, non hanno avuto effetto»

Da piccola avvertiva il disagio che alcuni tifosi provavano:
«Quando andavamo a giocare fuori per qualcuno la mia presenza rappresentava un problema. Mai importato nulla. Per me le cose non sono mai state difficili, altrimenti non avrei fatto il percorso che ho fatto. Su di me, certi commenti, che peraltro sentiamo ancora oggi, non hanno avuto effetto; magari su altre ragazze sì, ma io non ho mai speso tempo per star dietro a pregiudizi e banalità».

La proposta di Gama per dare ulteriore spinta la calcio femminile:
«Dobbiamo far crescere i settori giovanili, ma non tanto quelli dei club di A, quanto delle società dilettantistiche, che rappresentano il serbatoio da cui attingere. Quando io ho iniziato, nella mia regione, il Friuli-Venezia Giulia, c’erano 18 squadre che facevano la C femminile. Oggi sono due o tre.
Le ragazze vogliono giocare ma non hanno modo di farlo».

E sul pubblico del calcio femminile dice:
«Il pubblico è cresciuto nei numeri e credo, spero, anche nell’atteggiamento, perché nel nostro vede un calcio d’altri tempi, meno schematico, più “libero” e fantasioso, dai ritmi più lenti, anche se ci stiamo rapidamente adeguando a quello maschile dal punto di vista fisico e tattico. Ma noi non dobbiamo assomigliare a niente e nessuno. Smettiamo di paragonare calcio maschile e femminile: pratichiamo lo stesso gioco, ma con caratteristiche diverse».

Le donne migliori degli uomini?
«Non è affatto così. Proprio per niente. Le donne non sono meglio degli uomini, e viceversa. Siamo
uguali nelle diversità, il resto dipende dalle condizioni che ci sono intorno, dai riflettori più o meno puntati addosso. Il calcio femminile è nato insieme a quello maschile, la differenza è che il secondo è andato dritto per la sua strada, l’altro è vissuto di oscillazioni».

«Ho fatto politica nello sport»

Sara ma non è che ti butti in politica:
«Valuto ogni tipo di proposta che mi viene presentata. Ne esamino i contenuti. A me piace pensare di costruire qualcosa, qualsiasi essa sia. Il senso della vita è questo: fare qualcosa di positivo, che sia far star bene qualcuno o realizzare un progetto. La politica è tante cose. Tutti noi facciamo politica. Io l’ho fatta nello sport. E, per come la intendo io, la politica “alta” è quella dell’antica Grecia e dell’antica Roma, intesa come cura dei bisogni del cittadino».

Una come te come resiste tra i parrucconi del calcio italiano?
«Parrucconi l’hai detto tu… La politica è l’arte del compromesso e le cose si cambiano dall’interno. Ma da soli non si fa nulla. Io ho rappresentato i bisogni di un insieme di persone, ma non ero sola. E non esistono risposte semplici a problemi complessi. Diffidate di chi ve le propone».

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