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La Roma attaccata sui social dai tifosi: «Vergognatevi, calpestate la dignità delle donne, che schifo»

«Licenziate la vittima e proteggete il colpevole». Il club non pubblica sui social il comunicato sulla vicenda ma serve a poco

La Roma attaccata sui social dai tifosi: «Vergognatevi, calpestate la dignità delle donne, che schifo»
Roma 14/04/2022 - Conference League / Roma-Bodo Glimt / foto Image Sport nella foto: tifosi Roma

La Roma sui social attaccata dai tifosi: «Vergognatevi, licenziate la vittima e proteggete il colpevole». Lo scrive l’edizione romana di Repubblica.

L’ira dei tifosi della Roma riguardo al sexgate che sta sconvolgendo Trigoria si è scatenata sui social. Sulle bacheche personali degli utenti, ma soprattutto sui profili ufficiali del club. A nulla sembra essere servita la scelta della società di non postare sulle proprie pagine Instagram, Facebook e X il comunicato, reso pubblico venerdì pomeriggio solamente sul sito istituzionale. Perché la rabbia e lo sdegno di tanti tifosi sulla vicenda ha trovato comunque sfogo sotto ogni singolo post della società giallorossa. L’indignazione corre sul web.

Un esempio: la Roma pubblica una foto di Cristante e
Sotto al post oltre 600 commenti, solo di indignazione rispetto al licenziamento della dipendente. A partire dal commento di Silvia che ha ricevuto oltre 500 mi piace: «Solidarietà alla donna vittima di revenge porn che avete licenziato, prendete provvedimenti contro chi ha diffuso il video senza consenso» . Dello stesso tenore il messaggio di Vittoria: « Ecco un’altra squadra maschile che premia i maschietti che infrangono la legge e calpesta la dignità delle donne. Ma quanto schifo fate?».C’è Lisa che chiede provvedimenti contro il calciatore presunto colpevole del furto: «Vergognatevi. Fate il nome del giocatore, licenziatelo, fategli pagare i danni e reintegrate la ragazza. Anche se dubito tornerebbe a lavorare per una società così sessista e bigotta».
Così come Paola che scrive «vergogna, invece di tutelare la ragazza proteggete quel bravo ragazzo del calciatore». E infine Barbara che ricorda le iniziative del calcio nei confronti delle donne: « Mi raccomando poi fate il segno rosso sul viso contro la violenza sulle donne».

Roma, se la donna licenziata denuncia per revenge porn, mezza Trigoria sfilerà in tribunale (Repubblica)

La Roma ammette che il video hard è girato tra i tesserati. Lei può denunciare per revenge porn. Lo scrive Repubblica che, come altri quotidiani, dedica una pagina alla vicenda della donna licenziata dalla Roma. In realtà le persone licenziate sono due: lei e il suo fidanzato, entrambi dipendenti della Roma. Un giocatore della Primavera della Roma ha rubato il video dal cellulare di lei e lo ha fatto girare. La Roma, per tutta risposta, ha licenziato le due vittime e coperto il calciatore. Notizia che è ovviamente rimbalzata anche all’estero.

Repubblica sintetizza perfettamente il concetto:

Una clip a luci rosse che doveva rimanere nella disponibilità della coppia — compagni nella vita di tutti i giorni — e che invece il giovane atleta ha fatto circolare. Così il video è diventato virale distruggendo la reputazione di due persone. A questo punto il club prende una decisione. Sanzionare chi ha sottratto la clip e le altre persone che lo hanno divulgato? No. Bensì cacciare coloro i quali hanno subito il furto del filmino.

Repubblica si sofferma sul comunicato di ieri della società dei Friedkin.

Nella lettera di licenziamento si sottolinea come la clip «sia stata visionata da gran parte del personale e dei giocatori della società, ivi compresi quelli minorenni». Domanda: Quindi anche i calciatori della prima squadra? Una motivazione che farebbe saltare dalla sedia gran parte dei penalisti romani e anche molti pm. In pratica si ammette che un video privato ha girato allegramente tra i tesserati del club. «Visionato », e fatto circolare senza il consenso dei protagonisti. Ma cosa potrebbe accadere se la dipendente denunciasse per revenge porn? Si tratta di un reato che punisce chi «diffonde video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate». Insomma con una querela potrebbe partire una maxi inchiesta che coinvolgerebbe mezza Trigoria visto che, molto probabilmente, la clip è rimbalzata da un telefonino a un altro. Perciò le ipotetiche responsabilità non sarebbero solo da addebitare al giovane della primavera ma a chiunque, ricevendolo, l’abbia fatto circolare.

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