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Juan Jesus non aveva un avvocato, non ha cercato un testimone, ha avuto un approccio ingenuo (Gazzetta)

Acerbi ha studiato la difesa con il legale dell’Inter, era pronto a ogni domanda. Juan Jesus no. Avrà letto bene il verbale che ha firmato?

Juan Jesus non aveva un avvocato, non ha cercato un testimone, ha avuto un approccio ingenuo (Gazzetta)
Mg Torino 08/12/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Juan Jesus-Dusan Vlahovic

Juan Jesus ha preso sotto gamba l’approfondimento della Procura federale sul caso di razzismo che lo ha visto coinvolto come vittima. Lo scrive la Gazzetta dello Sport che sottolinea come l’esito della sentenza sia stato sorprendente. E mette a confronto la strategia di Acerbi, che si era preparato all’audizione con l’avvocato del club Capellini, sempre accompagnato da Marotta, e quella di Juan Jesus che non ha voluto un avvocato e ha avuto un approccio troppo minimal.

La Gazzetta, con Elisabetta Esposito, scrive di Acerbi:

Ore passate a studiare la migliore strategia difensiva, che ovviamente partiva dal negare ogni parola discriminatoria, ma che ha permesso al giocatore di essere pronto a rispondere ad ogni domanda di un magistrato esperto come Chinè, di certo a caccia di possibili contraddizioni nella ricostruzione. (…) Insomma, Acerbi era decisamente preparato.

E aggiunge:

Juan Jesus molto meno. Il giocatore ha voluto compiere questo percorso da solo, appoggiandosi unicamente al suo agente Roberto Calenda, senza ritenere necessaria l’assistenza di un legale del Napoli. Probabilmente era talmente convinto della sua verità, talmente certo che non avrebbero fatto alcuna fatica a credergli, da affrontare l’audizione a cuor leggero. Un’ingenuità buona, che dal punto di vista umano non può che essere apprezzata, ma quando ci sono di mezzo codici e avvocati è meglio essere molto attenti. Prendiamo il momento della firma del verbale: in questi casi un documento simile va letto più di una volta prima di sottoscriverlo, senza lasciarsi spaventare dalla terminologia giuridica e assicurandosi che tutto, fino all’ultima virgola, corrisponda alle proprie dichiarazioni. Juan Jesus, senza un legale accanto, sarà riuscito a verificare ogni cosa di un documento tanto importante, scritto tra l’altro in una lingua che non è la sua?

Di certo gli è stato chiesto se non ci fosse un compagno in grado di confermare la sua versione. Lui probabilmente non si era neanche impegnato più di tanto a cercarlo (un avvocato ci avrebbe senza dubbio lavorato) e ha candidamente detto di no. Una questione che deve aver sorpreso procuratore e Giudice, visto che nel dispositivo si legge: «Il contenuto discriminatorio, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore del Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso”, senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale».

Lo sfogo di Juan Jesus dopo la sentenza.

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