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Il Napoli di Calzona è ancora alla ricerca di un’identità ma il tempo stringe (Sky)

Ora la grande missione di Calzona è portare il Napoli in Champions. C’è la necessità di fare risultato già da domenica contro l’Inter

Il Napoli di Calzona è ancora alla ricerca di un’identità ma il tempo stringe (Sky)
Napoli's Italian headcoach Francesco Calzona is pictured ahead of the UEFA Champions League last 16 second leg football match between FC Barcelona and SSC Napoli at the Estadi Olimpic Lluis Companys in Barcelona on March 12, 2024. (Photo by Josep LAGO / AFP)

Francesco Modugno a Sky Sport fa il punto sulla situazione del Napoli dopo la sconfitta di ieri contro il Barcellona che significa la fine del sogno Champions e anche del Mondiale per club

«Ora c’è la necessità di fare risultato a cominciare da domenica contro l’Inter, che è vero è impegnato in Champions ma è la più forte del nostro campionato. Il Napoli non è più campione d’Italia. Ha 31 punti meno dell’Inter, non ha più la possibilità matematica di raggiungerla. L’obiettivo del Mondiale per club è svanito, grande sogno della proprietà anche dal punto di vista economico». 

Napoli, c’è amarezza, rammarico, rimpianto e rabbia per qualche episodio

«Partita giocata alla pari per lunghi tratti, capacità di reagire, venirne fuori, i blaugrana con più talento, più energia, idee, identità che il Napoli di Calzona sta cercando. Ma il tempo stringe, per pianificare il futuro, anche per l’allenatore, è da rimandare. La grande missione di Calzona è portare il Napoli in Champions. Lucida l’analisi di Calzona nel post partita, rammarico per qualche episodio, soprattutto per il pestone di Cubarsì su Osimhen. Il Napoli però ha concesso troppo, squadra larga e lunga, e mal ha interpretato i momenti della gara. È mancata nei suoi uomini chiave, nei quali si sperava ed erano riposte le maggiori aspettativa. Osimhen e Kvara, anche il Barcellona li temeva. Cubarsì ha tenuto Osimhen, tutta la linea lo ha messo spesso in fuorigioco. Mai veramente pericoloso e capace di determinare, così come non c’è riuscito Kvara. Si è accesso ma mai capace di saltare l’uomo».

Osimhen valeva 130 milioni prima di non giocare Barcellona-Napoli (Corbo)

Osimhen valeva 130 milioni prima di non giocare Barcellona-Napoli. Lo scrive Antonio Corbo sull’edizione napoletana di Repubblica.

Addio Champions, escono male i campioni del 2024. Lasciati svanire da un autolesionistico disegno societario. Si sono visti solo coraggio, dignità, orgoglio di chi è rimasto, condannato a difendere nel caos uno scudetto fragile e senza domani. La luce si era spenta subito, un gol dopo l’altro, in due minuti, ne erano passati appena 17 ed il Napoli era immobile, stordito, steso come un pugile, è mancato solo il gong. Ma questa squadra ha sofferto per non uscire subito dall’incubo, è sopravvissuto allo choc come sanno fare solo non i bravi, ma i disperati. I poveri che non conoscono fame, sconforto, resa.

Con Yamal prende la scena Sergi Roberto infilato da Xavi in tempo per chiudere i conti. E dimostrare che la Champions apprezza coraggio, ma accompagna all’uscita chi ne ha con quella odiosa parola. Dignità. Non basta , se il Barcellona ha i suoi ori e li fa splendere. E nel Napoli non brilla il suo gioiello. Valeva 130 milioni prima di non giocare questa partita.

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