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Il calcio italiano è tutto un complotto senza prove né volti. Anche l’inchiesta su Gravina (Libero)

Il presidente in risposta alle accuse ha chiesto chi è il mandante, lasciando intendere che è tutta una strategia per screditarlo in vista delle elezioni 2025.

Il calcio italiano è tutto un complotto senza prove né volti. Anche l’inchiesta su Gravina (Libero)
As Roma 09/02/2023 - Assemblea straordinaria elettiva di Lega Pro / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

“L’unico lato positivo di questa annata di veleni, insulti, polemiche, complotti, urla e colpi bassi, in cui il calcio italiano ha dato il peggio di sé, è che sta per finire. Ancora due mesi. Poi andrà meglio perché più in basso di così non si può andare, vero?”

Comincia così Savelli il suo pezzo su Libero in cui affonda in tutte le assurdità che hanno costellato questa stagione del calcio italiano. Assurdità che sono arrivate fino all’inchiesta del presidente Gravina, passando per le accuse degli arbitri a Le Iene

L’inchiesta su Gravina prima delle elezioni

“È tutto un dire e non dire, un sospetto e un complotto senza prove né volti. Contribuisce il fatto che sia la stagione pre-elezioni federali in cui il potere ribolle. Non poteva mancare un’inchiesta sul presidente della federazione, Gravina, che avrebbe forzato la cessione dei diritti televisivi dell’allora sua serie C e finisce sotto indagine ma in risposta chiede chi è il mandante, lasciando intendere che è tutta una strategia per screditarlo in vista delle elezioni 2025. Anche i veleni degli arbitri rientrerebbero in questo disegno, perché il voto AIA conta e c’è chi vorrebbe metterci un oppositore di Gravina. Intanto è gestito tutto un po’ così, diciamo “alla Di Bello” che viene sospeso in Italia dopo un Lazio-Milan disastroso e un «Ho visto bene io» di troppo (contatto Iling-Ndoye e rifiuto del Var in Juventus-Bologna) ma va in Champions a dirigere il Real Madrid”.

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