ilNapolista

Horner, Fia e Formula1 vogliono cacciarlo per aver danneggiato l’immagine del Circus (Telegraph)

Dopo le email compromettenti, Sulayem e Domenicali vogliono affermare la loro leadership e chiederanno alla Red Bull il rapporto sull’indagine interna

Horner, Fia e Formula1 vogliono cacciarlo per aver danneggiato l’immagine del Circus (Telegraph)
Red Bull Racing team principal Christian Horner (C) speaks to a reporter as he arrives at the Bahrain International Circuit ahead of the first practice session of the Bahrain Formula One Grand Prix in Sakhir on February 29, 2024. (Photo by Giuseppe CACACE / AFP)

Secondo quanto riporta il Telegraph, gli organi di governo della Formula 1 (Fia e Liberty Media) sono in riunione per decidere come agire sulla questione Horner e Red Bull. Dopo le centinaia di email inviate ai giornalisti con le presunte chat e le immagini scambiate tra il team principale della Red Bull e una sua collaboratrice, la Formula 1 sta pensando di accusare lo stesso Horner per aver danneggiato l’immagine del Circus.

Fia e Formula 1 pensano di accusare Horner di “discredito” per costringere la Red Bull a fare chiarezza

Scrive il Telegraph:

Si ritiene che la Fédération Internationale de l’Automobile e il management della Formula 1 stiano valutando una possibile accusa per danno reputazionale nel tentativo di convincere la Red Bull a fornire maggiore trasparenza“.

Oggi pomeriggio ci saranno le prime qualifiche della stagione in Bahrein.

A seguito delle forti pressioni da parte dei team rivali per una maggiore “trasparenza” , e dopo che decine di messaggi che presumibilmente mostrano scambi tra Horner e una collega sono diventati di pubblico dominio, il presidente della Fia, Mohammed Ben Sulayem, e l’amministratore delegato della F1, Stefano Domenicali, sono consapevoli della necessità di affermare la loro leadership“.

Secondo il quotidiano inglese, sembra difficile che la Red Bull accetterà di condividere le informazioni riservate.

Una possibile leva normativa a disposizione della Fia è quella di avviare le proprie indagini utilizzando la minaccia di un’accusa per aver danneggiato l’immagine del Circus. Questo potrebbe costringere la Red Bull a consegnare il rapporto sull’indagine interna – in stretta riservatezza – per accertarsi che tutto sia regolare. L’Articolo 12.2.1.c del Codice Sportivo Internazionale stabilisce che i concorrenti saranno considerati responsabili di un reato per: “Qualsiasi condotta fraudolenta o qualsiasi atto pregiudizievole agli interessi di qualsiasi Competizione o agli interessi degli sport motoristici in generale”. Se la Red Bull rifiutasse di collaborare, la FIA potrebbe citare l’articolo 12.2.1.g che stabilisce che “qualsiasi mancata collaborazione in un’indagine” sarà considerata un reato“.

Un caso simili era avvenuto in Nba. Il proprietario dei Phoenix Suns, dopo le accuse di sessismo e razzismo, è stato costretto a vendere il club.

Il boss dei Phoenix, sospeso dall’Nba per sessismo e razzismo, ha annunciato la vendita del club

Negli Stati Uniti, e nell’Nba in particolare, col razzismo e col sessismo non si scherza. Nessuno immagina neanche lontanamente di derubricarli a goliardata o a errore veniale. La storia di Robert Sarver – azionista di maggioranza dei Phoenix Suns della NBA e e dei Phoenix Mercury della WNBA (l’Nba femminile) – è stato sospeso per un anno dall’Nba nonché multato per dieci milioni di dollari per sessismo e razzismo nella sua azienda nei confronti delle sue dipendenti e dei suoi dipendenti. Dopo le notizie di stampa, la Nba ha commissionato una indagine indipendente che è giunta alla conclusione che ha portato al provvedimento.

In Nba questo provvedimento – che da noi sarebbe giudicato eccessivo – è invece stato considerato inadeguato alla gravità dei fatti. E ad attaccare l’Nba non è stato uno qualsiasi ma LeBron James che ha accusato:

«In Nba non deve esserci spazio per misoginia, sessismo e razzismo. Vale per tutti i lavori e vale anche per l’Nba. Non importa se sei il proprietario della squadra o se ci giochi: il nostro campionato deve portare avanti certi valori».

ilnapolista © riproduzione riservata