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L’Nba multa per 10 milioni e sospende il boss dei Phoenix per razzismo e sessismo in azienda

Robert Sarver azionista di maggioranza dei Suns. Si è conclusa l’indagine indipendente. Maltrattava e bullizzava le lavoratrici. Immaginate in Italia

L’Nba multa per 10 milioni e sospende il boss dei Phoenix per razzismo e sessismo in azienda

Signore e signori, che cos’è lo sport professionistico. Che cosa vuole dire tutelare la propria immagine. La lezione arriva dall’Nba che ieri ha sospeso per un anno e multato per 10 milioni di dollari Robert Sarver azionista di maggioranza dei Phoenix Suns. Un’indagine ha stabilito che ha utilizzato epiteti razzisti nei confronti dei propri dipendenti e di maltrattamenti alle lavoratrici. Un comportamento che ha leso l’immagine dell’Nba che di conseguenza lo ha multato (10 milioni) e sospeso per un anno.

E Sarver di fatto non ha fiatato. Ha sì detto che non è d’accordo con i risultati dell’indagine ma ha accettato la condanna. Proprio come nel calcio italiano dove – giusto per fare un esempio ma sarebbero innumerevoli – il dito medio di Sarri è finito con una ramanzina del giudice sportivo.

Il commissioner dell’Nba Adam Silver ieri ha ufficializzato la decisione. Leggiamo dal Nyt:

“Le dichiarazioni e il comportamento descritti nell’indagine indipendente sono preoccupanti e deludenti. Indipendentemente dalla posizione, dal potere o dall’intento, dobbiamo tutti riconoscere l’impatto corrosivo e dannoso del linguaggio e del comportamento razzialmente insensibile e umiliante. A nome dell’intera Nba mi scuso con tutti coloro che sono stati colpiti dalla cattiva condotta descritta nel rapporto degli investigatori. Dobbiamo fare di meglio”.

Racconta il Nyt che tutto è cominciato nel novembre 2021 in seguito a un articolo di novembre 2021 di ESPN sulle accuse di maltrattamenti ovviamente a carico di Sarver. Dopo la pubblicazione dell’articolo, l’Nba ha incaricato lo studio legale Wachtell, Lipton, Rosen & Katz con sede a New York di condurre un’indagine indipendente.

Martedì, l’azienda e la Nba hanno pubblicato un rapporto di 43 pagine che ha rilevato che Sarver “si era reso protagonista di una condotta che violava chiaramente gli standard comuni sul posto di lavoro”, condotta che includeva commenti inappropriati sull’aspetto delle dipendenti femminili nonché bullismo. In quattro occasioni si è reso anche protagonista di comportamenti fisici inappropriati verso i dipendenti di sesso maschile.

Più di 100 persone intervistate dagli investigatori hanno dichiarato di aver assistito a comportamenti che “violavano gli standard”.

Il NYt scende nel dettaglio:

Sarver ha anche fatto battute crude, ha maledetto i dipendenti e ha detto a un’impiegata incinta che “non sarebbe stata in grado di fare il suo lavoro dopo che sarebbe diventata madre”. Testimoni hanno ricordato Sarver dire che la dipendente sarebbe stata impegnata dall’“allattamento” e che un “bambino ha bisogno della mamma, non del padre.” Il rapporto prosegue ricordando che la donna scoppiò in lacrime. E Sarver chiese come mai le donne “piangono così tanto.”

Sarver è accusato di aver utilizzato più volte la parole negro.

Secondo il rapporto, Sarver ha fatto riferimenti sessuali grezzi in almeno venti occasioni, e ha tirato giù i pantaloncini di un dipendente di sesso maschile di fronte ai dipendenti del team. Anche se il dipendente non era completamente nudo, era imbarazzato.

È la punizione più severa che la NBA abbia mai impartito a un proprietario di squadra dal 2014, da quando Donald Sterling allora  proprietario dei Los Angeles Clippers venne squalificato a vita e multato di 2,5 milioni per commenti razzisti in una conversazione privata.

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