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Superlega: «La Uefa fa paura ancora oggi, capisco i club che non vogliono sbilanciarsi pubblicamente»

A Tuttosport l’ad di A22: «Un club mi ha detto: il comunicato contro la Superlega è come il comunicato scritto per confermare l’allenatore quando siamo ultimi»

Superlega: «La Uefa fa paura ancora oggi, capisco i club che non vogliono sbilanciarsi pubblicamente»
A group of supporters hold up placards critical of the idea of a New European Super League, outside English Premier League club Chelsea's Stamford Bridge stadium in London on April 20, 2021, ahead of their game against Brighton. The 14 Premier League clubs not involved in the proposed European Super League "unanimously and vigorously rejected" the plans at an emergency meeting on Tuesday. Liverpool, Arsenal, Chelsea, Manchester City, Manchester United and Tottenham Hotspur are the English clubs involved. (Photo by JUSTIN TALLIS / AFP)

Tuttosport ha intervistato Bernd Reichart, l’amministratore delegato di A22 Sports Management, la società fondata per sponsorizzare e assistere la creazione della Superlega.

Le parole di Reichart: «La Superlega non vuole scappare dal sistema»

Una lunga intervista condotta da Guido Vaciago che gli chiede pure del rapporto con la Fifa:

«La nostra iniziativa è stata bloccata dall’Uefa, che è il monopolista delle competizioni europee e
ha minacciato con sanzioni durissime i club che hanno portato avanti la proposta. La Fifa è un attore importante dello scenario, vogliamo collaborare con il sistema esistente, la nostra non è una iniziativa per scappare dal sistema. Noi vogliamo contribuire in modo produttivo per risolvere i problemi più urgenti del calcio dentro il sistema e dentro il calendario che, in definitiva, è un potere della Fifa».

Reichart afferma di avere il sostegno di diversi club. Però poi in pubblico, questi stessi club respingono l’idea della Superlega. Com’è possibile?
«La Uefa, all’epoca, aveva dichiarato che “andava in guerra” – questa è la frase che ha scelto usare – contro alcuni dei più grandi club del mondo, che hanno avuto bisogno della Corte Europea per difendersi da quelle minacce. Il modo con cui si è difesa la Uefa nel 2021 continua a fare paura oggi. In Uefa non c’è alcuna separazione dei poteri e in certi frangenti l’Uefa ha anche maggiore potere dei governi nazionali. Ma capisco la situazione dei club che devono gestire questa fase e, giustamente, non vogliono sbilanciarsi pubblicamente».

Si tratta quindi di pure comunicazione:
«Un club mi ha detto: guarda, il comunicato che faremo sulla Superlega ha lo stesso valore del
comunicato che facciamo per riconfermare la fiducia al nostro allenatore quando siamo ultimi in classifica, che mi ha fatto sorridere. Non posso dire chi, ma non era un club italiano».

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