A Rainews 24: «Come Wimbledon? Io la finale di Wimbledon non la guardo. Sanremo un pò l’ho visto, poi mi sono addormentato perché non se ne può più»

Adriano Panatta a Rainews 24 ha commentato il Festival di Sanremo appena concluso e soprattutto il match tra Roma e Inter, che si è chiuso con la vittoria dei nerazzurri per 4-2.
«Il gol di Acerbi andava annullato. Il Var l’aveva annullato, l’arbitro invece ha interpretato che la spintarella di Thuram al portiere nostro era leggera. Nostro perché sono romanista: il direttore di gara ha deciso così perché conta più del Var. Allora a che serve il Var? Nel primo tempo l’Inter non era ingiocabile perché la Roma ha dominato, invece nel secondo tempo ha messo la quinta e sembrava ingiocabile. Per cui sono anche obiettivo»
Panatta su Sanremo
«Non ricordo le canzoni. Non voglio parlarne male, però dico sei ore, sei ore… Come Wimbledon? Io la finale di Wimbledon non la guardo. Sanremo un pò l’ho visto, poi mi sono addormentato perché non se ne può più. Grande successo, a parte gli scherzi, adesso si apre una nuova prospettiva. Secondo me cercheranno di convincere Amadeus a rimanere. Ma dipenderà da lui e da Fiorello. Come tutti i grandi campioni che hanno avuto risultati eclatanti, meglio smettere all’apice del successo».
L’ex tennista parla delle canzoni in gara: «Delle prime 5 classificate poteva vincere una qualsiasi, erano 5 belle canzoni, bei testi, belle melodie. Nella serata delle cover grande emozione quando ha cantato Giorgia, intanto perché si capiscono le parole, perché le altre canzoni non si capisce nulla. La seconda emozione con Roberto Vecchioni e Alfa, ha cantato con grande enfasi con questo ragazzo per bene, gagliardo. Poi mi è piaciuto Ghali, Loredana Berte perché ci sono affezionato, anche la canzone che ha vinto, poi noia è la mia parola preferita. Ghali mi piace, lo trovo un artista bravo, mi è sempre piaciuto. Poi c’è Annalisa, bella e brava. Non avrei messo il reggicalze due sere di seguito però… »
Affonda sulla presenza degli attori e degli atleti: «Non inviterei più gli attori, perché o succede quello che è successo (con John Travolta) e non ne voglio parlare perché siamo in Rai, oppure vediamo esibizioni come quella di Russel Crowe: cantare anche no. Dicono che ha iniziato come cantante? Ecco perché poi ha fatto l’attore. Poi non bisogna invitare gli sportivi, perché sono tutti ragazzi bravissimi educatissimi, però montare su quel palco e contrapporsi a due marpioni dai tempi comici è difficile, per cui fai un pò la parte dello sprovveduto. Mi dispiace poi quando li vedo in imbarazzo. Ad esempio Bagnaia, bravo ragazzo, lo vedevo imbarazzato, perché è difficile».