“Non sono un ossessionato. La parità con le donne deve essere di mezzi a disposizione non di stipendi”

Rafa Nadal dice che tutta quell’ossessione – la chiama proprio così – che noi vediamo da fuori, non è vera. Che non è ossessionato, né ossessivo. Che si è molto divertito nella vita, non si è fatto mancare niente. Ma che se potesse evitare che il figlio da grande giochi a tennis, beh… sì, meglio.
Nadal ha rilasciato una lunghissima intervista a El Objective di Ana Pastor, su La Sexta. Ha parlato di tutto: degli infortuni, del ritiro, dell’Arabia Saudita, la paternità, gli infortuni, Alcaraz, Federer, Djokovic, lo sport femminile…
“Non sono mai stata molto ossessivo con nulla. L’ossessione si trasforma in stanchezza mentale, il bicchiere si riempie. Adesso è pienissimo, ma non è una questione di frustrazione, è una questione di prospettiva. Sono felice con quello che faccio, mia moglie vuole che io continui a giocare a tennis. Vuole vivere quell’esperienza con nostro figlio… In questo senso ho quella spinta. Sono sempre stato il più esigente. L’esterno non mi ha mai generato più richieste di quelle in cui mi sono messo addosso da solo”.
“Ho la sensazione che il giorno dopo che mi ritirerò sarò ancora felice come quando giocavo a tennis. La mia vita è molto lontana da quell’ossessione che si vede dall’esterno per il tennis. Sono uscito, mi sono divertito… non mi sono perso quasi nulla a causa del tennis. Ho fatto meno cose dei miei amici ma le ho fatte”
“Non ho mai avuto molta paura degli infortuni. Sono più preoccupato per il domani, quando avrò finito voglio avere una vita normale. Un domani vorrei poter andare a giocare una partita di calcio con i miei amici o con mio figlio… Sono uno sportivo. Non solo un tennista professionista, sono un atleta. Mi piace praticare sport, non solo guardarlo. Da quando ho 8 anni mi alleno come un professionista, è normale che il mio corpo abbia delle ‘cicatrici, ma spero che con il passare del tempo il corpo si riadatti e io possa avere una vita sana”.
Nadal parla ovviamente della rivalità con Federer e Djokovic: “Abbiamo condiviso gran parte della nostra carriera. Io sono arrivato giovanissimo e lui era nel fiore degli anni. Ci siamo aiutati tantissimo, ci siamo tolti molto a vicenda… Non solo con Roger, ma anche con Novak. Il mio rapporto con Roger è molto buono. La parola amici è forte, ho amici di sempre. Ma Roger è stato un grande compagno. È una persona molto familiare”.
“L’immagine che Djokovic proietta all’esterno è peggiore di quello che è realmente. È una brava persona, con i suoi errori… ma molto migliore di quello che sembra. Novak rompe la racchetta ma nel punto successivo è al cento per cento, ecco perché è quello che ha ottenuto di più nella storia del nostro sport. I numeri non mentono, è il migliore della storia“.
Sulle nuove generazioni del tennis dice che “sono più consapevoli dello spettacolo. Prima i festeggiamenti erano più spontanei. A livello tennistico sono sempre più potenti fisicamente. Sono più veloci, colpiscono più forte… C’è meno spazio per la tattica“.
Un figlio tennista?: “Preferirei che praticasse un altro sport. Mi addolora dirlo con tutto quello che il tennis mi ha dato… Se vuole giocare a tennis lo sosterrò. Ma se fa un altro sport , Meglio…”
Nadal parla anche della gender equality. “Non sono un ipocrita. Non dirò cose facili che non penso. Gli investimenti nello sport femminile dovrebbero essere gli stessi che in quello maschile… Ma gli stipendi no. Un uomo e una donna meritano le stesse opportunità. Ma il termine femminismo è portato agli estremi. L’uguaglianza non sta nel dare via. L’uguaglianza è che se Serena Williams genera di più deve guadagnare di più. Non voglio guadagnare più di Serena per essere Rafa Nadal. Voglio che le donne che generano più degli uomini, guadagnino più degli uomini. Nel tennis, per qualche motivo, i premi sono praticamente in parità. Prima il tennis femminile era molto seguito e per questo l’uguaglianza è arrivata prima. L’altro giorno ho visto la classifica delle atlete più pagate e c’erano tante tenniste. Ma se le donne campionesse del mondo sono popolari e riempiono gli stadi , beh, più guadagnano, meglio è”.