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De Laurentiis e la sua eloquenza narcotizzante che trasforma Castel Volturno in dormitorio (Carratelli)

L’Aureliade: Aurelio diventa Enea che approda nel golfo con sulle spalle Ascanio, che altro non è che suo figlio Edo, e fonda il Napoli

De Laurentiis e la sua eloquenza narcotizzante che trasforma Castel Volturno in dormitorio (Carratelli)
Db Torino 23/09/2018 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Edoardo De Laurentiis

De Laurentiis e la sua eloquenza narcotizzante che trasforma Castel Volturno in dormitorio. A scriverlo è Mimmo Carratelli Sul Corriere dello Sport.

Sono stato ieri nell’ovattato, azzurro salone delle conferenze aureliane a Castelvolturno, in un ambiente che ricorda l’interno di una grande nave spaziale in cui galleggiamo noi giornalisti, autentici astronauti in virtù dell’assenza di gravità prodotta dal profluvio di parole con le quali De Laurentiis ci tiene tutti a mezz’aria. E sono stato al cospetto del più intelligente, paraculo e formidabile uomo di mondo dell’emisfero occidentale, il mai tanto biasimato Aurelio De Laurentiis.

A un certo punto, Aurelio trasforma la nave spaziale di Castelvolturno in un gigantesco dormitorio dopo averci mandato a nanna con la sua eloquenza narcotizzante e l’enciclopedica narrazione in cui il calcio è solo un pretesto, tutto il resto, la maggioranza del resto è l’Aureliade, da Angelina Jolie a Politano, un racconto di vita, la sua vita, al limite del protagonismo, quando piano piano Aurelio diventa Enea che approda nel golfo con sulle spalle Ascanio, che altro non è che suo figlio Edo, e fonda il Napoli.

De Laurentiis: «Faccio tutto io? Mio padre mi ha insegnato così»

«Il De Laurentiis che gestirà il futuro sarà il De Laurentiis che ha gestito il Napoli per questi 19 anni. Ho avuto l’aiuto di Pierpaolo Marino, di Bigon. I giocatori più importanti li ho voluti io, li ho trattati io. Lo stesso Spalletti l’ho portato io. Penso di portare avanti il Napoli come ho fatto sempre. Se non ci fossi io, lo stadio del Napoli non si farebbe. Se non ci fossi io, il centro sportivo modello Manchester City non si farebbe».

«Voi dite De Laurentiis è un tuttologo, che il presidente è troppo presente. Faccio l’imprenditore, non il prenditore. L’imprenditore si interessa della propria impresa. Mio padre mi ha insegnato a conoscere tutti i costi di un film, ho svolto ogni ruolo nell’industria cinematografica. Interessandomi di tutti gli aspetti, anche del manifesto che avrebbe dovuto promuovere il film. E quando è uscito Vacanze di Natale dopo 40 e abbiamo battuto due film americani importantissimi. Per venti giorni ho lavorato per lanciare questa idea. Fa parte della mia cultura d’impresa. Lui interviene troppo? Io voglio capire se ci sono problemi per intervenire e trovare le soluzioni più corrette. Sin dall’inizio ho messo i famosi 37 milioni tutti emessi in assegni circolari».

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