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De Laurentiis, dov’è finita l’annunciata conferenza sugli errori commessi? (Zambardino)

Un intervento alla John Wayne il cui senso è «Vietato parlare al conducente». Invita la stampa a concertarsi con il club prima di scrivere

De Laurentiis, dov’è finita l’annunciata conferenza sugli errori commessi? (Zambardino)
Db Riyad (Arabia Saudita) 18/01/2024 - Supercoppa Italiana / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

De Laurentiis, dov’è finita l’annunciata conferenza sugli errori commessi? Lo scrive Vittorio Zambardino in un commento sul Corriere del Mezzogiorno sull’intervento di ieri prima della conferenza di Mazzarri.

Ecco cosa scrive Zambardino.

John Wayne a Castel Volturno, travestito da Aurelio De Laurentiis, ha strologato su giocatori di piede destro e di piede sinistro, sul numero di partite di Lindstrom con le altre squadre, ha affrontato dettagli tattici col pronome in prima persona «io» su concetti come «carattere», «fisicità», «ruolo». Insomma uno spiegone tecnico di mercato, per mettere a tacere le critiche che in settimana sono piovute da ogni parte sulla appena spirata sessione invernale degli acquisti.

Un bravo e documentato direttore sportivo, con tanto di «cartuscella» preparata dai collaboratori. Il senso di tutto l’intervento suona come quelle targhette in ferro che una volta c’erano negli autobus: «Vietato parlare al conducente». Anche se il conducente parla lui e autorevolmente invita la stampa a «concertarsi» con la società sulle informazioni tecniche e a non fare confusione solo per vendere i giornali. Insomma una concezione sinceramente democratica e libera del rapporto con i media.

Infine John ha annunciato il suo desiderio di abolire le conferenze di presentazione e quelle del dopo partita, come se quei momenti non facessero parte anche dei contratti televisivi e non si facessero in tutto il mondo del calcio. Dell’annunciata conferenza sugli errori commessi, non vi è traccia, forse da luglio ad oggi è andato tutto bene. Ha anche chiesto che a Mazzarri non fossero fatte domande sul mercato ed è poi risuonato un cristallino «sono cazzi nostri» (a Hollywood sono maleducati).

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