Il ministro per lo sport: «In Italia si parla troppo spesso della sostenibilità del sistema sportivo senza considerare i problemi gravissimi in quest’ottica come quello delle strutture vecchie e inadeguate»

Abodi, ministro per lo Sport, ha parlato alla Camera di come potrebbero migliorare le infrastrutture sportive.
«Il flusso di capitali privati può rappresentare una delle soluzioni più pratiche per il tema stadi. Nei casi di Roma e Lazio, vagliate tutte le implicazioni nella costruzione di loro impianti di proprietà, andrebbe incoraggiata e supportata, così come tutte le progettualità volte a migliore il parco stadi del Paese. In Italia si parla troppo spesso della sostenibilità del sistema sportivo senza considerare però che lo stesso ci trova da troppo tempo ad affrontare problemi gravissimi in quest’ottica come quello delle strutture vecchie e inadeguate sotto il molteplice profilo della sostenibilità energetica e tecnologica, della accessibilità soprattutto in tema di disabilità e dimensione inclusiva».
«La possibilità che a Roma coesistano quattro impianti? Ad oggi appare abbastanza remota. Faccio presente che esistono soluzioni che garantiscono un diverso utilizzo degli stadi che svolgono un ruolo ben più ampio come sede di aggregazione e di socialità».
Abodi: «Chi non comprende le regole del gioco deve uscire dallo stadio»
Poi è tornato sull’argomento razzismo.
«Chi non comprende le regole del gioco deve uscire dallo stadio. Dopo il caso Maignan è stato costituito un gruppo di lavoro che sta studiando la struttura del Daspo, valutandone la tracciabilità nei documenti personali dei soggetti coinvolti. Daspo, poi, da associare anche a un recupero delle persone che incorrono in certi errori. Va perseguito il ritiro del gradimento di certi soggetti coinvolti, ma questo è un compito che spetta a leghe, club e federazioni. Non può esserci atteggiamento diverso dell’assoluta condanna. E non c’è una scala di valori tra una discriminazione razziale e una territoriale».
Abodi aveva parlato del caso Maignan anche a Radio Anch’io
«Sul razzismo, bisogna cercare di precedere la cronaca senza subirla. È il tempo degli interventi perentori, come a Udine. In poche ore sono state individuate e allontanate dallo stadio le persone responsabili. Vorrei sottolineare la correttezza e la tempestività dell’Udinese, una delle società maggiormente impegnate dal punto di vista della responsabilità sociale. È stato tolto il gradimento a queste persone che allo stadio non potranno più entrare. Questo in parte mitigherà l’amarezza ma non limiterà il rischio che si ripetano ancora fatti del genere. Bisogna essere tempestivi ed efficaci. Le norme ci sono. Vedremo cosa fare ulteriormente, ci sono delle proposte che stiamo rivedendo con Piantedosi. Sono cose che succedono in tutta Europa».