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Solo De Laurentiis è più disastroso di Mazzarri: Walter come Donadoni (sette punti in sette partite)

Perde anche col Torino (3-0). Al confronto, Garcia è un mix tra Ancelotti e Guardiola. Il Napoli è nono ma il presidente in città resta un idolo

Solo De Laurentiis è più disastroso di Mazzarri: Walter come Donadoni (sette punti in sette partite)
Napoliís Italian head coach Walter Mazzarri looks the match from the stands during the Italian Serie A football match Torino vs Napoli at the ìStadio Grande Torinoî in Turin on January 7, 2024. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Solo De Laurentiis è più disastroso di Mazzarri: Walter come Donadoni (sette punti in sette partite)

Il Napoli perde anche contro il Torino di Juric e Cairo. Tre a zero. È nono in classifica. Per Mazzarri è la quarta sconfitta in campionato in sette partite. Da quando è stato improvvidamente chiamato a sostituire Garcia, il Napoli ha totalizzato 7 punti in 7 match, ossia il ruolino di marcia di Donadoni nel 2009. Donadoni venne esonerato e al suo posto arrivò Mazzarri. Il tempo passa, solo chi si sente molto anziano può pensare che la storia si ripeta. Come disse il previdente Karl Marx, la storia si ripete sempre due volte: la seconda in forma di farsa (la prima calcisticamente non fu una tragedia ma vabbè).

De Laurentiis è riuscito a trovare chi facesse peggio di Garcia

A De Laurentiis va riconosciuto il merito di essere riuscito in un’impresa titanica: aver ingaggiato un allenatore che facesse non peggio ma notevolmente peggio di Garcia. Non diciamo che fosse impossibile (perché Mazzarri ha ampiamente rivalutato il lavoro del francese) ma non era semplice. A questo punto Garcia appare com un mix tra Ancelotti e Guardiola. Adesso non sappiamo cosa farà Mazzarri a fine partita. Dimettersi sarebbe cosa buona e giusta. Ci accontenteremmo di non sentirgli aprire il librone degli alibi, oggi non c’è arbitro cui attaccarsi, si potrebbe contestare l’altezza della Mole Antonelliana.

Purtroppo siamo costretti a ripeterci. Era tutto ampiamente prevedibile dall’estate, anzi dai primi momenti successivi allo scudetto con l’idea che Spalletti e Giuntoli fossero due soprammobili (quanto c’è di Giuntoli in questa annata importante e sorprendente della Juventus?). Restano indimenticabili quelle camminate presidenziali a Dimaro petto in fuori tra la folla osannante. Una delle scene più deprimenti cui abbiamo assistito in questi anni. Il presidente illuminato, che per 15 anni tenuto il Napoli al vertice nonostante gran parte della città lo detestasse, è sparito, inghiottito dalla vanagloria. È incredibile come il successo possa travolgere un uomo. De Laurentiis è ovviamente l’unico responsabile di questo disastro. Dal suo punto di vista l’aspetto positivo è che dopo la celebre foto con gli ultras in città non c’è più nemmeno l’ombra della contestazione. Era il nemico numero uno anche con la squadra prima con 15 punti di vantaggio (e lo è stato per quindici anni); dopo la fotografia è diventato un intoccabile. Anche oggi la contestazione della curva ha toccato i calciatori, non lui.

A Napoli ogni giorno nasce un nuovo Emilio Fede

Il clima è cambiato, a Napoli quotidianamente nascono nuovi aspiranti Emilio Fede che incensano il presidente. Addirittura si sta diffondendo il pensiero che rimanere fuori dall’Europa farebbe del Napoli il naturale favorito per lo scudetto della prossima stagione. In città si fa finta di niente ma il vero tema è capire se De Laurentiis ha ancora le risorse mentali e fisiche per rilanciare il Napoli. I declini fanno parte della vita. Bisogna cominciare a interrogarsi.

Sta di fatto che sono tempi in cui riecheggia la frase che Sorrentino fa pronuncia a Fellini fuori onda nel film “È stata la mano di Dio”: «la realtà non mi piace più; la realtà è scadente». Ecco la realtà è scadente come il Napoli di De Laurentiis e Mazzarri. La realtà è il 3-0 subito a Torino. Una partitaccia in cui non c’è praticamente nulla da salvare. L’unica buona notizia è stata la presenza di Antonio Conte in tribuna. Di questi tempi sognare è fondamentale.

Il Napoli ha chiuso sotto 1-0 il primo tempo. Poi Mazzarri (in tribuna perché squalificato) ha fatto entrare Mazzocchi per Zielinski e proposto la difesa a tre. Il tutto è durato quattro minuti, giusto il tempo per Mazzocchi di farsi espellere per un’entrata a gamba tesa. A quel punto è stata notte fonda. È finita tre a zero. Gol di Sanabria, Vlasic e Buongiorno. Torino in classifica a un punto dal Napoli.

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