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Napoli, assurde le contestazioni ai calciatori: ancora una volta hanno dimostrato il loro impegno

Hanno dato il massimo in un contesto di confusione sia aziendale che tattico. Prendersela con loro vuol dire essere in malafede

Napoli, assurde le contestazioni ai calciatori: ancora una volta hanno dimostrato il loro impegno
Ci Napoli 13/01/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Amir Rrahmani

Napoli, assurde le contestazioni ai calciatori: ancora una volta hanno dimostrato il loro impegno.

Tutto è cambiato in pochi mesi

Napoli-Salernitana 2-1 ha dimostrato quel che era già lampante da mesi agli occhi di chi riesce a inquadrare la realtà. I calciatori del Napoli si impegnano eccome. Lo fanno in un contesto disastrato. Con una società che in sei mesi è diventata irriconoscibile. Col presidente che ha assunto ad interim tutti i ministeri possibili e immaginabili: il ministero della panchina, quello del direttore sportivo e chissà che non si faccia sentire anche nell’ambito medico. I calciatori si sono ritrovati da un giorno all’altro senza l’allenatore con cui hanno vinto il campionato e senza il direttore sportivo che aveva guidato la squadra per quasi un decennio e che era diventato molto più di direttore sportivo: Giuntoli era il rappresentante della società nello spogliatoio, l’uomo che gestiva malumori e cattivi pensieri e li reindirizzava.

Da un giorno all’altro è tutto scomparso. Non che Meluso sia un direttore non capace, tutt’altro. Ma è inserito in una cornice completamente diversa. Non sappiamo in che percentuale svolga il lavoro di direttore sportivo. A occhio pensiamo che sia molto bassa.

La confusione societaria nel Napoli

Non sono credibili coloro i quali si sorprendono dei risultati del Napoli di quest’anno. I risultati sono lo specchio della confusione societaria. Ogni azienda sbanda se gli sbandamenti arrivano dall’alto. Non c’è conseguenza più logica. In un simile contesto i calciatori del Napoli si sono ritrovati con due allenatori distanti da Spalletti e dal suo gioco. Tranne rarissime occasioni – pensiamo a Napoli-Empoli e Torino-Napoli – i calciatori hanno sempre dato tutto in campo. E anche in quelle due partite hanno comunque creato qualche occasione gol, si sono ugualmente battuti. Il loro impegno rende ancora più evidente lo stato confusionario tattico e aziendale. I calciatori hanno bisogno di essere guidati. Non è più come venti o trent’anni fa. Il calcio è cambiato.

Oggi contro la Salernitana tutti si sono impegnati. A partire da Kvaratskhelia che è stato il condottiero. Tutti hanno provato a dare il massimo. Il problema è altrove. Principalmente in società e di rimando in panchina. Ignorarlo vuol dire essere in malafede.

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