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Mourinho è il number one dei contestatori quando la sua squadra perde (Libero)

Un vero maestro nel dirottare l’attenzione dei tifosi giallorossi verso una sconfitta immeritata, al solo scopo di evitare che si possa disquisire sul non gioco della sua squadra

Mourinho è il number one dei contestatori quando la sua squadra perde (Libero)
Roma 23/12/2023 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

Luciano Moggi sulle pagine di Libero parla della sconfitta della Roma contro la Lazio nel derby  grazie a un rigore decretato da Orsato e trasformato da Zaccagni. E parla soprattuto della reazione del tecnico giallorosso Mourinho

Mourinho contestatore

“Penalty ovviamente contestato da quello che una volta era considerato il number one degli allenatori, che adesso impersona meglio il number one dei contestatori, specialmente quando la sua squadra perde. Fa infatti incetta di espulsioni e, secondo il suo “codice Mourinho”, è il modo migliore per comunicare di aver perduto a causa di abbagli arbitrali. Un vero maestro nel dirottare l’attenzione dei tifosi giallorossi verso una sconfitta immeritata, al solo scopo di evitare che si possa disquisire sul non gioco della sua squadra, in un derby povero di contenuti da ambo le parti, dove i suoi giocatori non hanno fatto un solo tiro in porta, degno di tale nome. Con Lukaku davanti, che aveva sembianze di spettatore non pagante: una volta perduta la palla non rincorreva mai l’avversario per riconquistarla, preferiva guardare quello che poteva succedere. Tanto da far pensare a come la Roma sia arrivata al suo acquisto. Probabilmente perché non c’era nulla di meglio, considerando magari che il suo nome permetteva ai dirigenti giallorossi di strombazzarlo come colpo di mercato. Evidentemente nessuno si è preoccupato di valutare le caratteristiche di Lukaku, se poteva essere utile, o meno, nella economia della squadra. Giocando di rimessa sarebbe stato prezioso con quelle sue proiezioni offensive che lo hanno reso famoso nell’Inter di Conte, ma lì aveva Hakimi predisposto a lanciarlo, mentre la Roma attuale è invece una squadra di portatori di palla, neppure tanto illuminati, almeno da quello che stiamo vedendo. Un pensiero infine sul mister giallorosso: stiamo capendo perché aveva subito tre esoneri consecutivi prima di sbarcare in Italia. Molto furbo come comunicatore, meno bravo come allenatore”

Le parole dello special One

«Sempre dolore quando perdi il derby. Abbiamo grandi difficoltà, lottiamo sempre contro le difficoltà. Oggi perdiamo la partita per un rigore del calcio moderno. Non dico se c’è o meno, è un rigore da Var. L’arbitro a tre metri di distanza non l’ha dato. Nel primo tempo eravamo noi la squadra con più personalità, messa bene in campo. Quando perdi Dybala, tutto cambia per noi. C’è meno connessione, meno qualità nel possesso palla. Il gol che prendiamo però è un po’ ridicolo per me. L’ha procurato un bambino che ha 55 minuti di Serie A, non è colpa sua. Partite di questo tipo, chi segna prima è avvantaggiato. Chi segna per prima quando arbitra Orsato, poi vince. Perché non lascia più giocare».

Mourinho ancora sul rigore:

«In Portogallo si dice che in area quando si fischia un fallo è la pena massima. Come essere condannati alla ghigliottina, la pena massima è una violenza importante nel calcio. Questo intelligentissimo arbitro di solito lascia giocare. Lui decide di non dare il rigore, ma quando c’è uno seduto davanti alla camere e lo chiama ed esiste questo minimo contatto, poi il giocatore fa il suo show dopo il contatto, allora l’arbitro al monitor non può fare nulla».

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