Il direttore del Corsport scrive: “Alla circolarità dell’azione di Calhanoglu, Mkhitaryan e Barella la Juve contrappone l’impegno e la determinazione di Locatelli, Miretti e McKennie. E, quando è in campo, la qualità e l’impronta di Rabiot”

Ieri la Juve di Allegri ha battuto il Lecce per 0-3 e si è portata virtualmente in vetta alla classifica della Serie A, un punto sopra l’Inter, impegnata in Supercoppa.
Zazzaroni, direttore del “Corriere dello Sport” commenta la partita, riprendendo il gioco di parole utilizzato da Allegri in conferenza, che ha parlato di un gioco di “guardie e ladri”, in riferimento alla lotta scudetto.
“Onorando la battuta di Allegri, ieri la guardia è diventata ladro e il ladro è retrocesso temporaneamente a guardia e, insomma, anche dopo Lecce la corsa scudetto conserva la sua bella vivacità, pur se le parti si sono invertite per l’assenza dell’ex ladro che adesso è guardia e prima di mettersi a rincorrere il fuggitivo deve risolvere una questioncina a Riyad”.
Juventus: il “ladro” Vlahovic è sempre più sereno e decisivo
“Il ruolo del ladro gentiluomo si addice particolarmente al rapinoso Vlahovic che ha segnato il gol del vantaggio e “rubato” a McKennie quello del raddoppio: tutto fa brodo e morale per il finalizzatore serbo, sempre più sereno e decisivo (ma la sua astinenza non era colpa del non-gioco?). Insieme a Dusan è cresciuto parecchio Miretti, tra i migliori (opinione personale) per presenza nelle azioni più importanti, in entrambe le fasi, e strappi: ha sbagliato solo un paio di scelte. Miretti è un po’ l’immagine della Juve di Allegri, una squadra dall’identità sempre più definita e chiara”.
L’Inter gioca a calcio, la Juve lavora
“La differenza più evidente tra la Juve e l’Inter? L’Inter gioca a calcio, la Juve lavora. È questa l’impressione che ricavo spesso, assistendo alle partite delle prime due in classifica. Alla circolarità dell’azione di Calhanoglu, Mkhitaryan e Barella la Juve contrappone l’impegno e la determinazione di Locatelli, Miretti e McKennie. E, quando è in campo, la qualità e l’impronta di Rabiot“.