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Binaghi: «Sinner è stato criticato per le sue scelte, ma guardate a cosa hanno portato»

Alla Gazzetta: «Questa può essere la settimana che verrà ricordata come quella della svolta generazionale del tennis mondiale»

Binaghi: «Sinner è stato criticato per le sue scelte, ma guardate a cosa hanno portato»

Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta. Binaghi parla del successo di Jannik Sinner, che è in finale agli Australian Open.

Presidente, è consapevole di vivere un momento storico?
«Sicuramente è così, ma lo avrei detto anche se Sinner avesse perso in semifinale, perché è evidente che con lui abbiamo trovato un giocatore che può vincere tornei dello Slam per il prossimo decennio. Questa può essere la settimana che tra molti anni verrà ricordata come quella della svolta generazionale del tennis mondiale».

Binaghi parla dell’impatto del successo di Sinner sulla Federazione

Se era Sinnermania dopo la Davis, chissà cosa accadrà adesso. Per gli Internazionali e le Finals ci vorrebbero arene e palazzetti da centomila posti…
«Sinner in questo momento è lo sportivo più popolare del nostro Paese e dunque un patrimonio che appartiene a tutti. Noi stiamo facendo la nostra parte per sostenere questa ondata, ma mi piacerebbe che la consapevolezza fosse condivisa. Chi sta progettando nuovi impianti dovrebbe affrancarsi da vecchie logiche e rendersi conto che il tennis e lo sport italiano per i prossimi anni possono fare affidamento su un ragazzo che ha un impatto sociale, culturale ed economico che fuori dal calcio non si produceva da decenni».

Si può già quantificare l’impatto delle vittorie di Sinner sulla crescita del movimento?
«Per i numeri definitivi occorrerà aspettare l’estate. Certamente però l’impatto della vittoria in Davis non si è riverberato solo sul movimento tennistico nazionale ma sull’intero Paese. Milioni e milioni di persone che scoprono il tennis, e magari avranno fatto la notte in bianco per vedere Jannik, è una cosa che non si era mai vista in Italia. Grazie ai nostri atleti, ma anche grazie a decine di migliaia di tecnici federali, maestri, dirigenti, il tennis è diventato uno sport popolare che coinvolge grandi masse e dà grandi emozioni».

La finale raggiunta da Sinner è la vittoria della pazienza e della capacità di saper aspettare?
«Fin da quando si è imposto alle Next Gen, ogni scelta di Jannik è stata vivisezionata e tante volte criticata, dimenticando però il quadro complessivo: ogni decisione che il giocatore ha preso in questi anni è sempre stata rivolta alla crescita personale, a ciò che serviva per migliorare. E infatti adesso stiamo festeggiando una finale Slam».

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