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Spalletti ad Atreju: «Ci sono calciatori cui piace più il fantacalcio che il calcio giocato» (LIVE)

«A scuola serve l’ora di buon senso, spiegare che le donne non vanno picchiate». «Cantare l’inno dell’Italia è qualcosa di unico», applauso del pubblico

Spalletti ad Atreju: «Ci sono calciatori cui piace più il fantacalcio che il calcio giocato» (LIVE)
Londra (Inghilterra) 17/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Inghilterra-Italia / foto Imago/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti ONLY ITALY

Luciano Spalletti ad Atreju il festival della destra italiana organizzato da Fratelli d’Italia il partito di Giorgia Meloni.

Spalletti partecipa all’incontro “Impegno, coraggio, sacrificio: l’eccellenza italiana nello sport” con il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, Gregorio Paltrinieri, Filippo Volandri, l’atleta paralimpica Ambra Sabatini; in collegamento Elisa Di Francisca. Presenta Giorgia Rossi.

Il ministro Abodi ci tiene a specificare che tra gli ospiti ci sono anche «persone che la pensano diversamente da noi». Immaginiamo che sia stato il signor Luciano a sollecitare il ministro a questo chiarimento. Non avrà gradito il titolo “Spalletta nera” in prima pagina sul Corriere della Sera.

Poi Abodi prosegue: «Una scuola su due non ha una palestra», con tutte le promesse propagandistiche del caso.

SPALLETTI:

«Appartenenza, la cosa fondamentale è dare senso alla propria vita perciò ci si impegna, Quello dell’impegno dev’esser un motivo costante dentro lo sport e dentro la maglia, dobbiamo evidenziare quelli che portano nel rettangolo di gioco il pensiero di tutti gli italiani, facciamo parte di una nazionale, dobbiamo evidenziare valori, far vedere che teniamo alla maglia. È un dono che ci viene dato quello della maglia, dobbiamo avere qualità che deve avere chi viene chiamato a indossare la maglia.

I ragazzi, anche se sono campioni, hanno bisogno di qualcuno che dica loro queste cose. C’è questa insidia del mondo virtuale al mondo pratico, corporeo, proprio di tocchi, di abbracci veri, di qualcosa di fisico».

Giorgia Rossi: «Noi boomer non ci abitueremo mai».

Spalletti sembra non conoscere il significato della parola boomer, o forse non ci si sofferma, prosegue così: «Ci sono calciatori cui piace di più il fantacalcio che non il calcio, bisogna far capire loro le differenze, stiamo lavorando alle differenze. Quando sono in panchina cantare l’inno dell’Italia è qualcosa di unico». E scatta l’applauso del pubblico di Fratelli d’Italia. «Noi dobbiamo far vedere che diamo tutto per questa maglia. Devo crearmi abitudini giornaliere affinché riesca meglio la mia professione di ct».

Il girone agli Europei.

«Siamo i campioni in carica, non è poco. Non ci deve interessare se qualcuno creda in noi o no. Io credo in loro e loro devono credere in sé stessi. Bisogna partire da una condizione di autostima, di disciplina. Nessuno dei nostri avversari sarà felice di incontrare l’Italia. Dobbiamo far vedere a tutti per una squadra che ha giocato un calcio feroce, coraggioso, moderno, andando ad affrontare viso a viso gli avversari».

«Vado orgogliosissimo della cittadinanza napoletana, mi hanno fatto partecipe di una comunità, sono stato partecipe della loro felicità. La felicità è quella che riesci a determinare nelle persone che ci sono vicini e cui vogliamo bene. Dobbiamo allenarci tutti per diventare più squadra. Anche ieri mi sono allenato pur senza abbigliamento adatto. deve essere una ricerca nostra, non dobbiamo avere tutto sistemato. Si trovano i motivi per fare le cose. Nelle scuole va insegnato il buon senso, bisogna capire che le donne vanno lasciate stare, l’ora del buon senso, di capire è più importante di altre materie. Si va a far scoprire che il primo ragazzo ti lascerà, il secondo ti deluderà ma poi bisogna andare avanti. Se poi vedi solo quelle quattro pareti difficile da accettare, gli va insegnato».

«Il nostro Paltrinieri è Di Lorenzo, Di Francisca ha il graffio di Barella».

La presenza di Spalletti è stata molto criticata, ecco cosa ha scritto Gramellini sul Corriere della Sera.

Spalletta nera, Gramellini in prima pagina sul Corriere della Sera critica la partecipazione del ct alla festa di Atreju (casa Meloni).

Spalletta nera, bisogna riconoscere, è una trovata azzeccata. Poi in prima pagina del Corriere della Sera. Un sussulto per il paludatissimo Cairo l’editore che ama le interviste innocue.

Non trovo sorprendente né scandaloso che alla festa dei Fratelli d’Italia partecipino il franchista Santiago Abascal e il genio distopico di Elon Musk, l’uomo che mi affascina e spaventa di più al mondo, perché penso sarebbe capace di trovare la cura per il cancro come di sganciare la bomba atomica. Non mi sarei scandalizzato neanche se ci fosse andata Elly Schlein: anzi, lo avrei trovato un gesto di notevole intelligenza politica. Ma Luciano Spalletti, no. A una festa di parte, come giustamente Donzelli ha definito Atreju, sarebbe meglio sfilassero persone di parte, di qualunque parte. Non i pochissimi «super partes» che ci possiamo ancora permettere, uno dei quali è proprio il c.t. della Nazionale. Il famoso luogo comune sui sessanta milioni di commissari tecnici si può intendere anche al contrario, e cioè che l’unico realmente insignito del ruolo rappresenta l’intero popolo.

Allegri e Inzaghi possono andare dove vogliono: sono allenatori di club, quindi di una fazione. Ma Spalletti ha perso quella libertà nel momento in cui ha accettato di sedersi sulla panchina di tutti. Ovviamente avrei scritto le stesse cose se avesse deciso di presentarsi a un convegno del Pd. E non ha alcuna rilevanza che professi idee di sinistra e in passato abbia dato del fannullone a Salvini (questo semmai lo avrà reso più simpatico alla Meloni). Resto dell’idea che adesso Spalletti sia come Fiorello: un patrimonio della Nazione da sottrarre anche solo al sospetto di strumentalizzazioni di parte.

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