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Rete stretta, punti jolly, musica e casino: il “nuovo” tennis di Mouratoglou somiglia al wrestling

Si chiama Uts, e i suoi eventi fanno il pienone di pubblico. Interviste in campo in cui i giocatori possono parlare in modo trash

Rete stretta, punti jolly, musica e casino: il “nuovo” tennis di Mouratoglou somiglia al wrestling

Stuart Fraser, storico corrispondente di tennis del Times, l’ha chiamato “il giorno in cui il tennis è stato imbastardito”. Il giorno della prima partita di tennis Uts, sigla che sta per Ultimate Tennis Showdown: un circuito (sarebbe meglio dire: un circo) in cui il tennis cambia forma e diventa wrestling. E’ una creatura di Patrick Mouratoglou, coach-guru di tanti campioni che s’è messo in testa di svecchiare lo sport più conservatore di tutti. Come? Con un pastrocchio di regole molto confusionarie, giocatori che ballano all’improvviso durante la partita, pubblico che fa casino, tempi contingentati. Alcuni lo chiamano tennis-TikTok.

A settembre hanno giocato a Francoforte. La partita da Gael Monfils e Andrey Rublev è diventata virale:

Il prossimo evento, definito “Grand Final”, si svolgerà a Londra dal 15 al 17 dicembre .

Già solo a descriverne il funzionamento viene un po’ il mal di testa. Ne scrive il Guardian. Le partite sono divise in quattro quarti, non si sono i set. Se c’è un pareggio, i giocatori entrano nel regno della “morte improvvisa”. Perdi due punti di fila e sei fritto. Per evitare che le partite si trascinino a lungo, ogni quarto dura solo otto minuti. Proprio come nel tie-break, i giocatori servono due volte e i punti vengono sommati uno per uno. Ma, in Uts, i giocatori ricevono una “carta bonus”. Se lo usano, il punto successivo triplica il suo valore. Alla fine del quarto, a chi è in vantaggio basta segnare un altro punto per vincere il quarto.

Nel circuito Rublev e Monfils ma anche Daniil Medvedev e Ben Shelton. Gli eventi Uts si svolgono durante un fine settimana. I giocatori sono divisi in due gruppi. Affrontano gli altri del loro gruppo venerdì e sabato. Poi, i due migliori di ciascun girone fanno semifinali e finale la domenica.

Mouratoglou dice che “la fanbase del tennis sta invecchiando”. Ha fatto qualche ricerca e ha scoperto che lo spettatore medio di tennis ha 61 anni. Il pubblico più giovane, in generale, non guarda il tennis, almeno non intere partite in tv: “Hai un formato che ha più di cento anni e non si è evoluto. Quindi questo crea un grande divario tra la generazione a cui vogliamo puntare, che è il futuro”, dice..

Mouratoglou chiarisce che non sta cercando di sostituire l’Atp Tour, i giocatori possono giocare in entrambi i format, ma piuttosto di creare “un secondo tour con un secondo pubblico. Il discorso è questo: se dovessimo creare il tennis oggi, sapendo quello che sappiamo su come le persone consumano contenuti, come sarebbe?”

Una differenza notevole sta nel ritmo del gioco. I giocatori dell’Uts hanno solo un servizio, non i due consueti, e non ci sono più di 15 secondi tra i punti. “L’ho trovato molto duro, molto intenso –  ammette Monfils – Era un modo diverso di affrontare la partita… ogni punto conta. Siamo sotto pressione perché abbiamo un solo servizio. E l’ho trovato anche molto fisico, perché non abbiamo molta tregua”.

Il risultato è che si vedono colpi che non vedi nel tennis normale. La rete si ferma ai limite del campo e non oltre. Quindi lascia spazio ai giocatori di colpire ai lati della rete, quasi rasoterra.

Ma per Mouratoglou, mettere in scena un tennis emozionante è solo metà della storia. Il nuovo tennis deve essere una gara tra personalità. Ecco perché a ogni atleta viene assegnato un soprannome: “Le Monf” per Monfils, “The Chessmaster” per Medvedev, “The Mountain” per Shelton…

E poi ci sono interviste in campo tra ogni quarto, in cui i giocatori possono parlare in modo trash. “Nel tennis regolare i giocatori fanno del loro meglio per reprimere le proprie emozioni. Pensate all’imperturbabile Roger Federer – scrive il Guardian – Ma, in Uts, più emozioni ci sono, meglio è.

Al pubblico piace. A luglio a Los Angeles, al suo primo evento dell’anno, L’Uts ha attirato 18.000 spettatori e ha fatto quasi tutto esaurito. “A differenza di Wimbledon, dove ti guardano di sbieco anche solo se starnutisci, gli spettatori sono incoraggiati a fare rumore”.

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