Il brasiliano è l’unico giocatore della Serie A inserito fra i migliori dell’ultima giornata di Champions

Natan si riprende la rivincita su quanti gli davano addosso per le sconfitte contro Real, Inter e Juve. È diventato il capro espiatorio di ogni problema difensivo del Napoli (e con lui anche Meret). Eppure il brasiliano, centrale di nascita spostato a sinistra per esigenze, ieri sera contro il Braga ha mostrato il suo valore.
Una rondine non fa primavera, ma delle buone giocate si erano viste già contro l’Inter e anche contro la Juve. Poi, come Mazzarri non ha mai smesso di ripetere, al primo errore gol subito e morale sotto le scarpe. Ovviamente ciò ha inciso anche sulle prestazioni del brasiliano. E a ben pensarci, i gol subito contro Inter e Juve non sono sua diretta responsabilità.
La prestazione tirata fuori contro il Braga gli è valso un posto nella top XI della Uefa (anche se la Uefa lo considera un centrale).
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— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) December 14, 2023
Altra nota di colore. Natan è l’unico giocatore della Serie A a far parte dell’ultima “top XI” dei gironi di Champions. Dal prossimo anno il format sarà diverso.
Natan potrebbe avere fisico, gamba, piede per continuare ad essere il terzino sinistro del Napoli. Inoltre anche Mazzarri lo ha ammesso. Natan è l’unico che può ricoprire quel ruolo.
Nel Napoli ci sono già due terzini. Mario Rui prossimo al rientro e Olivera ancora fuori per qualche settimana. Nessuno dei due però in questa stagione ha dato la sensazione di poter creare pericoli in fase offensiva. Natan dovrebbe ancora affinare l’intesa con Kvara che in questo momento sembra passare un momento no. Un brasiliano e un georgiano sulla fascia sinistra. Potrebbe essere l’inizio di una bella storia.
Ovviamente è presto per decretare un cambio di passo, servono test più probanti. Fin qui le prove di Natan non avevano certo strappato applausi come ricorda il commento di Barbano sul Corriere dello Sport all’indomani di Juventus-Napoli:
Tutte le volte in cui Natan non ha passato la palla indietro, come per disfarsi di un oggetto ingombrante, se n’è disfatto cedendola in ritardo al georgiano cinturato alle spalle dai marcantoni di Allegri. Ci sono voluti settanta minuti per comprendere che il giovane brasiliano non è un centrale adatto per la serie A e non è neanche un esterno. Quando è entrato il giovane Zanoli, in pochi secondi la musica è cambiata. Ancorché tardi, troppo tardi.