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Mazzarri ha scoperchiato la pentola: il Napoli del Mulino Bianco non c’è più (Corsport)

La frase sugli scontenti che dovrebbero andar via. C’è un clima appesantito. Eppure solo pochi mesi fa quelle facce sembravano allegre

Mazzarri ha scoperchiato la pentola: il Napoli del Mulino Bianco non c’è più (Corsport)
Napoli's Italian defender Giovanni Di Lorenzo (C) holds the Italian Scudetto Championship trophy as he and his teammates celebrate winning the 2023 Scudetto championship title on June 4, 2023, following the Italian Serie A football match between Napoli and Sampdoria at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Mazzarri ha scoperchiato la pentola: il Napoli del Mulino Bianco non c’è più. Lo scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano

E così dalla sera alla sera, dal triplice fischio di Abisso e dai ventimila fischi del Maradona, emerge una verità finita relativamente sotto al tappeto, ch’è polvere ma da sparo, perché indica stati d’animo e quindi responsabilità laterali ma non troppo. «Io le valutazioni le faccio con la società e poi loro spiegheranno».

Che ci sia un clima vagamente (?) appesantito, che sia finita la luna di miele, che dentro questo Napoli si sia rotto qualcosa, che improvvisamente ma neanche tanto quella foto da Mulino Bianco sia stata macchiata da interessi inconciliabili, che ora diventano divisivi: Mazzarri ha scoperchiato la pentola, rovesciandone poi il contenuto brutalmente sulla pelle degli eroi di ieri – 4 maggio 2023 per la conquista dello scudetto, 4 giugno 2023 per la celebrazione ufficiale – per alcuni dei quali già pare non ci sia un domani. Eppure quelle facce sembravano allegre e appartenevano a chiunque, il poster di un’epoca lontana.

LE FRASI DEL TECNICO DOPO LA SCONFITTA 0-4 COL FROSINONE

Mazzarri, Elmas e l’ufficio facce del Napoli: «chi vuole andar via, vada via. Meglio forze fresche e motivate».

Ieri sera in conferenza stampa, dopo lo 0-4 subito dal Frosinone, Walter Mazzarri ha risposto in maniera chiara, senza giri di parole, alla domanda sul mercato e su Elmas che è molto vicino al trasferimento al Lipsia.

Mazzarri è stato molto chiaro.

«Di sicuro qualcosa la società deve fare (sul mercato, ndr). Intanto a centrocampo va via un giocatore importante come Anguissa (in Coppa d’Africa, ndr) e può darsi nel mercato ci siano altre cessioni, di sicuro la società provvederà a sostituirli. Poi vediamo negli altri reparti. Io dico dopo quello che è successo l’anno scorso, cioè lo scudetto, le facce che magari non stanno giocando o giocano poco e preferiscono andar via, io sarei per cambiarle, dico la verità, e far venire qualcuno di nuovo, forze fresche, che sia più motivato di quelli che son rimasti e che anche in precedenza giocavano poco. Questo glielo posso dire, poi le indicazioni le dico alla società e poi sarà la società a spiegare a voi perché fa o meno certe scelte».

Il tecnico ha in pratica salutato il nord macedone e chiarito un concetto troppe volte dimenticato nel Calcio Napoli: è autolesionistico trattenere i calciatori contro la propria volontà. Non è affatto vero, come continua a sbandierare De Laurentiis, che fanno fede i contratti. La verità è che i contratti nel calcio non contano niente e lo sa anche il presidente del Napoli. Se non lo sapeva (ma lo sapeva) se ne sta accorgendo.

Del resto con l’arrivo di Mazzarri e dei suoi titolarissimi, i cari vecchi panchinari hanno capito che il campo non lo vedranno mai. Lipsia, per parlare di Elmas, è una signora destinazione. Un club solido, una squadra forte che gioca la Champions e che negli ottavi affronterà il Real Madrid: ostacolo insidioso per Bellingham e compagni.

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