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Galtier e il Ramadan: «Se faccio giocare un atleta disidratato e ha un attacco cardiaco, di chi è la colpa?»

Il processo per razzismo: l’accusa chiede un anno (con pena sospesa) e 45mila euro di multa. Ha ammesso di aver chiamato King Kong due difensori

Galtier e il Ramadan: «Se faccio giocare un atleta disidratato e ha un attacco cardiaco, di chi è la colpa?»
Paris Saint-Germain's French head coach Christophe Galtier speaks during a press conference on the eve of the French L1 football matchbetween PSG and Troyes in Saint-Germain-en-Laye, on the outskirts of Paris, on May 5, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Galtier a processo per razzismo, l’accusa chiede un anno di reclusione e 45mila euro di multa. Lo scrive anche Le Parisien che titola così:

Caso Galtier: l’ufficio del pubblico ministero richiede una pena detentiva (sospesa, con la condizionale) di 12 mesi e una multa di 45mila euro.
Incriminato lo scorso giugno per un caso di presunti commenti razzisti, Galtier ha negato le accuse in tribunale

Il Tribunale di Nizza emetterà il verdetto il 21 dicembre alle 13.30.

L’Equipe scrive che in tribunale

Galtier ha vissuto senza dubbio la partita più lunga ed estenuante della sua carriera.

Per la prima volta, l’ex allenatore del Nizza (2021-2022) ha parlato a lungo delle accuse di razzismo che gli sono state rivolte otto mesi fa e per le quali è stato perseguito con l’accusa di “discriminazione” e “molestie morali”.

La linea di Galtier è stata sempre la stessa. «Non sono mai stato infastidito dal fatto che un giocatore metta la religione al di sopra del calcio». Alla polizia Youcef Atal ha tuttavia dichiarato che “il Ramadan avrebbe potuto essere usato per far giocare meno alcuni giocatori». Dopo aver ascoltato i suoi presunti abusi, Galtier abbassa e annuisce la testa, da sinistra a destra, in segno di protesta.

La mancata presenza di Hicham Boudaoui dopo aver saltato la colazione? «Se, dopo aver smesso di idratarsi alle 23 del giorno prima, fosse sceso in campo alle 15 con il caldo e fosse andato in arresto cardiaco, chi sarebbe stato ritenuto responsabile?!, si oppone Galtier. La mancata convocazione di Billal Brahimi per il digiuno in un giorno di partita? «È sbagliato», tuona l’ex allenatore del Nizza (57 anni). Quando do la lista non sono consapevole del suo digiuno».

Galtier avrebbe voluto un confronto con Fournier.

Poco prima delle 16, quando si avvicina l’interrogatorio di Jean-Clair Todibo, il tono si alza. Secondo quest’ultimo, dopo una partita amichevole contro il Bastia, nell’estate del 2021, Galtier lo rimproverò, come fece con Kamara, per aver contestato troppo un rigore, lasciandosi andare: «Non farlo più, non siamo nella 93 (la banlieue parigina di Saint-Denis)».

Lui dice: «Non mi piace la reazione dei miei giocatori verso gli avversari e l’arbitro». Quindi, sì, dopo la partita gli ho detto: «Non possiamo avere un comportamento da feccia». Il giorno dopo, li convoco e dico loro di nuovo: «Non voglio che ci comportiamo come nella 93». So dove vivevano. Se fosse stato marsigliese, avrei parlato dei distretti settentrionali».

Nega le frasi razziste su Todibo.

Ma conferma di aver definito “due King Kong” i difensori Stéphane Mickaël Nadé e Harold Moukoudi.

«Sì, ho dovuto usare quel termine», ammette Galtier. Ho esitato a dire molossi, King Kong… Per me, è sinonimo di forza, potere, e non un significato di colore, razza o altro.

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