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Eto’o denunciato dalla figlia naturale in Italia: “Non paga il mantenimento”

L’ex attaccante dell’Inter denunciato dalla figlia Annie. Nel 2015 una sentenza lo aveva obbligato a versare 10.000 euro per il mantenimento della ragazza

Eto’o denunciato dalla figlia naturale in Italia: “Non paga il mantenimento”
Db Milano 23/09/2019 - The Best FIFA Football Awards / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Samuel Eto'o

Non è un periodo favorevole per l’ex attaccante dell’Inter e attuale presidente della federcalcio del Camerun, Samuel Eto’o  che è stato citato in tribunale dalla 21enne Annie, nata da un rapporto extraconiugale con una donna sarda.

Prima “l’ultimo, disperato tentativo” di “un contatto con il padre“, poi visto che lui “ha scelto ancora una volta di rimanere assente”, ha deciso di denunciarlo per violazione degli obblighi di assistenza familiare. È l’ultima mossa di Annie, 21 anni, studentessa universitaria a Milano e figlia naturale di Samuel Eto’o e una donna tuttora residente in Sardegna con cui ha avuto una relazione al di fuori del matrimonio. La querela, che risale allo scorso 13 ottobre, è stata depositata dall’avvocato di Venezia Daniele Vianello negli uffici della Procura milanese. Nell’atto il legale ricorda i procedimenti penali e civili da cui emerge che l’ex calciatore camerunese dell’Inter, nonostante la sentenza (confermata in appello nel 2015 e poi diventata definitiva) con cui gli era stato imposto di versare 10 mila euro per il mantenimento della ragazza, si sarebbe “sempre sottratto agli obblighi genitoriali“.

E poi che la figlia, “non (…) economicamente indipendente” e “studentessa fuori sede“, è mantenuta dalla madre, la quale “con difficoltà riesce a” garantirle “una vita dignitosa“. Figlia con cui l’ex capocannoniere “non ha mai voluto avere rapporti“, si legge ancora nella denuncia, determinando dunque una “fragile situazione psicologica“, essendole mancata la “figura paterna“, “nonché la sua condizione di difficoltà economica“.

Questa è la seconda denuncia di questo tipo dopo quella in Spagna della scorsa estate di un’altra figlia

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Quest’estate poi una lettera firmata da gruppo di dirigenti della Lega calcio camerunense era stata spedita alla Fifa, nella lettera si chiedevano azioni contro Eto’o. L’obiettivo di Pierre Semengue, presidente della Lega calcio e Henry Njalla Quan Junior, ex vicepresidente della Federcalcio, era quello di spingere la Fifa a sollevare Samuel Eto’o dal ruolo di presidente della Federcalcio. A causa di un’intercettazione telefonica tra il presidente della Federcalcio e Valentine Gwain detto “Bobiddyil”, presidente del Victoria Limbé, squadra di seconda divisione, promossa in Elite 1 nell’ultima stagione. Nell’intercettazione, Eto’o promette all’amico di aiutarlo per favorire la promozione della squadra nella massima serie. «Mi avevi detto che mi avresti accompagnato nel mio percorso», dice Gwain mentre si lamenta dell’arbitraggio di una partita persa. Eto’o gli risponde:«Devi stare tranquillo. Fai ricorso, ti ridiamo i tre punti e sospendiamo l’arbitro. Dammi solo il tempo di rientrare in Camerun. Poi vieni da me in ufficio, ti puoi fermare un paio di giorni, porta pure le tue donne».

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