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Ancelotti ha dimostrato che tutti i dubbi su di lui erano pamplinas (ossia caxxate) – As

Ha confermato di essere il miglior allenatore possibile per il Madrid. Non è un egocentrico arrogante che si attribuisce i meriti di tutto

Ancelotti ha dimostrato che tutti i dubbi su di lui erano pamplinas (ossia caxxate) – As
Mg Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

As parte dai molti dubbi che hanno accompagnato questo inizio di stagione del Real Madrid, dubbi legati all’allenatore Carlo Ancelotti. Dubbi supportati dallo sconfitta in Champions contro il Manchester City. Scrive così Jorge Gallego

“E se lo avessero ingannato ancora una volta non ingaggiando un killer (in attacco ndr); e se lo costringessero a far giocare giovani non sufficientemente provati; e se gli fosse imposto un cambio tattico? E se i veterani si rivoltassero in panchina? E se lo spogliatoio avesse già fiutato la sua debolezza… cazzate! (che in spagnolo si scrive pamplinas)” 

Il Real Madrid ha chiuso al primo posto il suo girone di Champions ed è, al momento, secondo in Liga dietro al Girona. I Blancos, nonostante i numerosi e importanti infortuni che hanno avuto da inizio stagione, hanno perso solo una partita. I numeri non sbagliano

“Arriveremo alla sosta natalizia sostenendo ancora una volta ‘Carletto’ che ha dimostrato di essere il miglior allenatore possibile per questa squadra che conosce dentro e fuori e con la quale ha un rapporto davvero speciale. L’italiano, quando sbaglia, cosa che fa anche lui, riconosce i suoi errori ed è capace di chiedere scusa ai giocatori. I calciatori parlano di lui come del loro padre. Tutti sanno che l’allenatore del Real Madrid non è un egocentrico arrogante cui piace farsi fotografare mentre fa storie nell’area tecnica, né sporgere il petto davanti ai microfoni rivendicando il merito delle vittorie. Al massimo alza il sopracciglio e sorride”.

Chi vedeva Ancelotti già “bollito”, come accadde quando arrivò a Napoli, dovrà dunque aspettare tempi migliori.

“Ancelotti è più vivo che mai e ad aprile, senza fretta, si deciderà se restare alla guida anche per un altro anno”.

ANCELOTTI, RICORDIAMOCI COME LO HA TRATTATO L’ITALIA

Questo scriveva il Corriere della Sera

A ogni successo di Ancelotti, l’unico allenatore che ha vinto quattro Champions e lo scudetto in cinque Paesi diversi, sarebbe utile ricordarsi come è stato trattato in Italia prima di avviare il ciclo del Milan (quindi alla Juve) e dopo essere tornato in A carico di medaglie, quindi a Napoli: «Bollito» era l’aggettivo più elegante. «Deve sistemare il figlio» l’argomentazione più utilizzata, anche dopo la ripartenza con l’Everton. Invece Carletto ha sistemato di nuovo il Real, che sabato è tornato a vincere il Mondiale per club, dopo l’incredibile cavalcata europea. Il contratto con le merengues scade nel 2024, ma la Liga è già compromessa (il Barcellona ha 11 punti di vantaggio, con una partita in più) e Ancelotti sa meglio di tutti che durare a lungo con Perez non è facile. Dietro l’angolo, tra una smentita e l’altra, ci potrebbe essere la mitica Commissione Tecnica del Brasile, con una Coppa del Mondo da rivincere dopo 24 anni, gli stessi che sono intercorsi fra il 1970 e il 1994. Un’eternità. Ma Ancelotti risolve problemi, abbassa la pressione, sa trovare le parole giuste in tante lingue. E soprattutto è capace di andare sempre oltre le etichette, mettendo il calcio al centro di tutto.

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