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Verratti e il no al Napoli, per De Laurentiis il responsabile non è più Mazzarri: «L’agente lo portò al Psg»

Disse (tante volte) anni fa: «Ero d’accordo su tutto con il presidente del Pescara. Mazzarri mi disse che non lo avrebbe fatto giocare».

Verratti e il no al Napoli, per De Laurentiis il responsabile non è più Mazzarri: «L’agente lo portò al Psg»
Roma 20/06/2021 - Euro 2020 / Italia-Galles / foto Uefa/Image Sport nella foto: Marco Verratti

De Laurentiis cambia versione su Verratti e sul suo mancato arrivo al Napoli. Ormai si parla di tanti anni fa, più di dieci anni fa. De Laurentiis ha sempre dato a Mazzarri la responsabilità del mancato arrivo di Verratti.

Adesso, invece, ha cambiato versione. Alla presentazione deli libro di Giuffredi ha detto:

«Avevamo messo gli occhi su Verratti, volevamo riunire lui, Immobile e Insigne che avevano fatto benissimo con Zeman. Giustamente il procuratore di Verratti disse: “vado a Parigi”».

Strano. Per anni ha detto sempre che la responsabilità fu di Mazzarri che non voleva il regista. Adesso non è più il caso di ricordarlo.

Ecco cosa riportò Repubblica a luglio 2014:

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a margine della riunione della Lega di serie A dedicata alla discussione sul nome del futuro presidente della Federcalcio, conferma un particolare di mercato destinato a far discutere. “Con il presidente del Pescara, Sebastiani, avevo già concordato tutti i dettagli dell’acquisto di Verratti. Ho chiesto il disco verde a Mazzarri e lui mi ha risposto che non lo avrebbe fatto giocare”. De Laurentiis è intervenuto anche sul futuro della Juventus. “Forse senza Conte ha guadagnato, non perso”. Infine un confronto tra politica e pallone: “Il Renzi del calcio è Malagò, il presidente del Coni”.

Alla presentazione del libro, De Laurentiis ha anche parlato del rigore negato all’Ucraina contro l’Italia: «ieri sera rubata la partita, il rigore c’era, anche se l’Italia ha giocato bene».

Lo ha detto alla presentazione del libro di Mario Giuffredi al termine di un accostamento tra Federico Fellini e il suo film “La Strada” e il libro di del procuratore, tra gli altri, di Di Lorenzo, Politano, Gaetano. Alla presentazione del libro c’è Di Lorenzo, Maurizio de Giovanni e in prima fila tra il pubblico il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che è partito da lontano per parlare di Giuffredi e poi ha parlato di Ucraina-Italia.

Ha detto De Laurentiis:

«Mario fa un lavoro complicatissimo e come tutti quelli che fanno un lavoro complicatissimo, è un irrazionale e con un irrazionale si discute irrazionalmente, c’è un confronto pesante. Nel 1955 Federico Fellini vinse l’Oscar con La Strada. Ogni persona che ha un sogno, non può che essere da strada. Noi di strada siamo quasi delle mignotte che battono il marciapiede. Battendo il marciapiede, riusciamo a percepire particolarità che nel quotidiano costituiscono il sogno. Ci sogna amerebbe vedere non rubare una partita come ieri sera dove mancava un rigore». Poi, rivolto a Di Lorenzo: «Ma no, avete giocato molto bene, come poche volte ho visto, ma gli altri erano tosti perché avevano e hanno il loro sogno di libertà».

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