Galli su Ibrahimovic al Milan: «Mi preoccuperebbe se tornasse nel ruolo di motivatore»
A ‘Radio Giornale Radio’ ha parlato del possibile esordio di Camarda: «In italia i giovani non esordiscono quasi mai e i tifosi etichettano come ‘pippa’ un calciatore alla prima partita sbagliata»

Db Milano 05/04/2016 - funerali Cesare Maldini / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Filippo Galli
Il Milan sta attraversando un periodo turbolento. Con i risultati che stentano e i tifosi che sembrano aver perso l’entusiasmo per Stefano Pioli. Da qui probabilmente l’interesse crescente per il ritorno di Zlatan Ibrahimovic in rossonero. Nelle scorse settimane l’ex bomber si è incontrato con il proprietario del club Gerry Cardinale per capire se fosse possibile un suo ritorno e soprattuto per decidere con quale ruolo. Sul ruolo di Ibra nel Milan ci sono diversi dubbi, considerando che si era paventata una sorta di “vigilanza”, se non di commissariamento, sul tecnico del Milan Stefano Pioli in crisi. Un destino simile a quello di Garcia. Ibra sarebbe una specie di De Laurentiis, per il Milan. Con meno poteri e meno umiltà.
Alla fine sembra che Ibrahimovic dovrebbe essere annunciato come consulente del patron Gerry Cardinale, ma intanto c’è chi nutre qualche dubbio sulla bontà dell’operazione. Si tratta di Filippo Galli, ex difensore rossonero, che intervenuto su ‘Radio Giornale Radio’ ha spiegato le sue perplessità sul ritorno dello svedese:
«Mi preoccuperebbe se tornasse nel ruolo di motivatore, non mi sembra la collocazione giusta»
Sulla situazione della squadra afferma: «Il Milan deve pensare ora una partita per volta, concentrandosi prima sul campionato, perché è importantissimo arrivare tra le prime quattro, soprattutto dal punto di vista economico»
Poi su Francesco Camarda, che oggi è stato ufficialmente convocato dal Milan in prima squadra. Il quindicenne italiano è stato autorizzato dalla federazione a scendere in campo sabato.
«In Italia purtroppo i giovani esordiscono soltanto in caso di necessità, in emergenza. C’è una cultura sbagliata, da parte dei club ma anche dei tifosi che etichettano come ‘pippa’ un calciatore alla prima partita sbagliata»
Una situazione completamente diversa da quel che accade negli altri paese: «Nel Barcellona e in altri club c’è maggior coraggio nel lanciare i giovani, mentre in Italia facciamo fatica a metterli in campo: c’è la paura di bruciarli, ma è una mentalità sbagliata»
Filippo Galli nel suo intervento si sofferma ancora su Camarda, prima di passare alla situazione generale del Milan.
«Sicuramente il club ha un progetto su Camarda, soltanto Pioli può sapere se è pronto»