Giroud è arrivato al ritiro della Francia dove i preparatori gli hanno chiesto di raccontare la sua esperienza come portiere per pochi, ma intensi, minuti

Giroud è stato convocato dalla Francia per il ritiro della nazionale e delle gare internazionali che coinvolgono gli ex campioni del mondo. Lo staff gli ha chiesto di raccontare la parata che lo ha reso eroe nell’ultima sfida del Milan, contro il Genoa di Gilardino.
«Mi sono lanciato, ho un piccolo livido ma sto bene: alla fine è stato tutto coraggio. Il calcio di punizione deviato sulla traversa? Serenità».
Negli ultimi minuti della sfida tra Milan e Genoa, Giroud ha dovuto vestire i panni del portiere connazionale, Mike Maignan. Indossati i guanti, ha prima dovuto guardare una palla schiantarsi contro la traversa per una deviazione, diventando un gatto qualche minuto dopo. Anticipo in uscita, riflessi nel riprendere la palla e un livido, oltre una maglia personalizzata, come ricordo di una gara che vale il momentaneo primo posto in classifica.
“Olivier Giroud parla con i preparatori dei portieri dei Bleus, Frank Raviot e Guy Stèphan”.
Olivier Giroud revient sur son arrêt avec l’entraîneur des gardiens des Bleus, Franck Raviot, et Guy Stéphan ! 🧤😂 pic.twitter.com/ZJWMXwhroR
— Equipe de France ⭐⭐ (@equipedefrance) October 9, 2023
COSÌ A SKY DOPO GENOA-MILAN
Giroud al termine di Genoa-Milan 0-1. Ha giocato i minuti finali in porta in sostituzione di Maignan espulso.
«Penso che era meglio uscire verso la palla, non sapevo se Calabria ce l’avrebbe fatta con la testa, ho preso coraggio e sono andato a prendere la palla, non pensavo di vivere questa emozione nell’altra porta, nella nostra porta».
«Ero forse il più grosso della gara, normalmente sono andato in porta, mi piaceva da piccolo fare il portiere, ho vissuto un’emozione speciale quando fatto la parata, quasi come un gol».
«Era molto importante vincere qua contro quest squadra che aveva vinto contro Lazio, Rona, pareggiato contro il Napoli. Loro hanno cominciato con grande intensità, non siamo stati perfetti ma la cosa più importante sono i tre punti».