De la Fuente: «La vita senza Dio non avrebbe senso. Rubiales? Tutti commettiamo errori»

A El Mundo: «Bisogna essere umili per accettare gli errori ed essere generosi per perdonare. Gli applausi? ho sbagliato e ho chiesto scusa»

de la fuente Spagna ct

Enschede (Olanda) 15/06/2023 - Nations League / Spagna-Italia / foto Image Sport nella foto: Luis De La Fuente

El Mundo ha intervistato il commissario tecnico della Spagna, Luis de la Fuente. Un’interessante chiacchierata dove de la Fuente parla della religione e della sua vita privata. Interessanti anche i passaggi sulle dimissioni di Rubiales, l’ex presidente della Rfef (la Federcalcio spagnola).

«Dal caso Rubiales ho imparato una cosa molto importante: che tutti possiamo commettere errori, che bisogna essere umili per accettare gli errori e riconoscerli, e bisogna essere generosi per perdonare. Gli applausi? Non ci avevo pensato. Pensavo solo ad avere la coscienza pulita, a fare quello che dovevo fare. Le conseguenze non mi preoccupavano. Avevo paura di essere soddisfatto di me stesso e una volta che ho riflettuto e capito cosa dovevo fare, l’ho fatto: ho sbagliato e ho chiesto scusa, ho chiesto perdono».

Da tempo la nazionale femminile chiede sostegno concreto, anche da parte dei colleghi maschi:

«Le supportiamo davvero tanto, pubblicamente e privatamente. C’è sempre margine di miglioramento, ma noi aiutiamo molto e faremo tutto ciò che è in nostro potere. Nessuno si rifiuta di sostenere il calcio femminile».

Tra gli argomenti, anche la sua fede in Dio:

«Una ragione per credere in Dio? Altrimenti la vita non avrebbe senso. È qualcosa che devi vivere, qualcuno avrebbe dovuto spiegarlo. Sono religioso perché ho deciso di esserlo. Vengo da una famiglia religiosa, ma per tutta la vita ho avuto molti dubbi e mi sono allontanato dalla religione. Ma a un certo punto della mia vita, ho deciso di rivolgermi di nuovo e di appoggiarmi a Dio per tutto ciò che faccio. Non esiste una, ma mille ragioni per credere in Dio. Senza Dio, nulla nella vita ha senso».

El Mundo tenta il colpaccio. “Se Dio esiste, perché permette tragedie come quella che sta succedendo a Gaza?”

«La vita ha queste cose. Dio non è responsabile di questo, sono gli uomini ad essere responsabili di ciò che facciamo. Siamo noi gli uomini che prendono le decisioni. Anche Lui era un uomo e anche lui commetteva degli errori. Dio non deve proteggere nessuno. È questione di guardare noi stessi e pensare a cosa stiamo facendo di sbagliato affinché queste cose accadano».

Infine, qualche battuta anche sul calcio:

«Per me è emozionante. Mi diverto sempre, tutti le partite sono belle. Il calcio si evolve molto e penso che stiamo assistendo a grandi spettacoli. Tutto è migliorabile e noi allenatori dobbiamo assumerci le nostre responsabilità in questo senso. Non è necessario limitare il giocatore, lo si può lasciare libero in modo che possa sviluppare a pieno il suo potenziale. Non uso approcci molto ristretti tatticamente, non sono ostaggio di nessun sistema. Ho bisogno che i giocatori si sentano liberi».

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