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Sarri: «Incaponirsi sulla bellezza sarebbe un suicidio»

A Sky: «Non metto da parte le mie idee, ma se i giocatori sono bravi in certe cose e gliene fai fare altre, ti scontri contro la realtà»

Sarri: «Incaponirsi sulla bellezza sarebbe un suicidio»
Db Milano 09/01/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, ha parlato a Sky dopo il pareggio rimediato contro il Monza

«Tra il nostro 1-0 e l’1-1 siamo stai passivi. nel secondo tempo la partita si è aperta e abbiamo avuto alcune palle gol. Poi è chiaro che siamo in un momento in cui non ci vengono bene tante cose. È difficile uscire da questi momenti in maniera secca e veloce»

La priorità?

«La priorità sarebbe fare un risultato pieno in qualsiasi modo perché ci darebbe entusiasmo e poi dobbiamo trovare la nostra pericolosità offensiva, perché per quanto giochiamo segniamo poco»

Dopo la Champions ci poteva essere l’effetto Provedel?

«La speranza c’era però giocare dopo la Champions è difficile per tutti figuriamoci per noi che non ci siamo abituati. Che la partita era a rischio era prevedibile, però c’erano margini per fare bene»

Ha messo da parte la bellezza del gioco?

«Ogni squadra ha certe caratteristiche, incaponirsi solo sulla bellezza se la squadra non ha la bellezza sarebbe un suicidio, quello che cerco io ora è un ordine maggiore di quello che sto vedendo. Non l’ho messo da parte, ma se i giocatori sono bravi in certe cose e gliene fai fare altre, ti scontri contro la realtà. La squadra non gioca male in questo momento.

Secondo me il grande problema è il recupero delle energie mentali e nervose, il down che subisci alla fine della partita è importante e poi non è facile trovare la determinazione e la motivazione dopo tre giorni. Ma non è un alibi perché abbiamo fatto di tutto per arrivare in Champions e non possiamo buttare a monte tutte le partite dopo la Champions”

Guendouzi e Isaksen?

«Sono ragazzi non pronti ancora tatticamente per giocare con noi, ma è anche vero che devono giocare per essere completamente pronti»

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