Il rigore non dato da Di Bello al Bologna, i vertici arbitrali sono rimasti senza parole (Corsport)

“Di Bello scredita il lavoro di Rocchi, va fermato a tempo indeterminato, il badge da internazionale andrebbe rivisto”

rigore Bologna Di Bello e Fourneau juventus Rocchi

Mg Torino 27/08/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Bologna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Marco Di Bello

Il disastroso arbitraggio di Di Bello in Juventus-Bologna, col ciclopico rigore negato, è giustamente fatto a pezzi dal Corriere dello Sport nella consueta rubrica di Edmondo Pinna che affibbia un sacrosanto tre al direttore di gara.

Ecco cosa scrive il Corsport.

Di Bello ricomincia come ha finito. Male.

Anzi, malissimo. Il rigore negato al Bologna, chiaro, solare, anche facile da fischiare, è una cosa da sospensione a tempo indeterminato, da punizione esemplare perché scredita il lavoro fatto da Rocchi e dalla CAN che cerca – fra mille fatiche e con qualità non eccelsa – di crescere. Speriamo di non assistere alla prima bolla di sapone in tema di sospensioni, il badge da internazionale andrebbe rivisto. In molti, compresi i vertici arbitrali, sono rimasti senza parole: vedendolo e rivedendolo aumenta solo la rabbia per una decisione che un ragazzo di una qualsiasi delle sezioni arbitrali italiane avrebbe fischiato senza pensarci. Il resto? Bazzecole a confronto. Recupero: 9’ (2’+7’)

CLAMOROSO

Decisione davvero che si fa fatica a spiegare, anzi no: perché Di Bello – lo analizzeremo dopo – era comunque già andato al monitor per valutare l’impatto di un fuorigioco (anche qui: mica è colpa sua), facile che questo abbia poi influito su tutto il resto.

Non ve lo diranno mai, ma vogliamo scommettere che è così? L’episodio: Zirkzee parte in posizione regolare emette al centro, Ndoye arriva in anticipo rispetto a Iling-Junior che, alla disperata, gli leva le gambe e lo butta giù. Rigore facile, da fischiare in diretta, senza neanche bisogno del VAR. Che deve essere stato inibito dal modestissimo arbitro di Brindisi, visto che non arriva da Lissone neanche l’OFR. Fourneau ha le sue responsabilità, chi è al video deve avere la forza di imporsi davanti ad una cosa così lampante. Che senso ha?

Anche la Gazzetta ovviamente boccia l’arbitraggio: 4 in pagella.

Giornata da dimenticare per Di Bello. La macchia più grossa è il rigore non concesso al Bologna al 70’. Sulla corta respinta di Perin, a due passi dalla porta, si avventano Ndoye e Iling con quest’ultimo che con la gamba destra butta giù l’avversario: rigore netto, ma l’arbitro non interviene (e a Iling poco prima era stato pure risparmiato un giallo) così come tace anche il Var Fourneau. Di Bello invece è aiutato dalla tecnologia sul gol giustamente annullato a Vlahovic al 53’: sul tiro del serbo c’è Rabiot che, in fuorigioco, ostacola la visuale di Skorupski. Al 37’ p.t. cross di Weah, Lucumi in scivolata tocca con la mano ma l’intervento è con il braccio con cui si sta appoggiando a terra: giusto non dare rigore. A inizio partita rischia grosso Moro che col gomito largo va sulla schiena di Chiesa.

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