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Gundogan: «Il Barcellona gioca per vincere la Champions, Xavi non ha bisogno della mia ricetta per farlo»

A Mundo Deportivo: «Guardiola ha avuto una certa influenza sul gioco di Xavi. Il giocatore che mi ha sorpreso di più? Pedri».

Gundogan: «Il Barcellona gioca per vincere la Champions, Xavi non ha bisogno della mia ricetta per farlo»
Manchester City's German midfielder Ilkay Gundogan (L) vies with Bayern Munich's French defender Benjamin Pavard (R) during the UEFA Champions League quarter final, first leg football match between Manchester City and Bayern Munich at the Etihad Stadium in Manchester, north-west England, on April 11, 2023. (Photo by Paul ELLIS / AFP)

Mundo Deportivo intervista Ilkay Gundogan, arrivato in questo mercato estivo al Barcellona. Gundogan racconta l’epidemia di gastroenterite che ha colpito la squadra catalana e che ha costretto il club ad annullare l’amichevole contro la Juventus. Uno dei giocatori che si sono ammalati è stato proprio Gundogan.

«Mi sento bene, in buona salute. Ha colpito diversi giocatori, ma da quello che ho sentito si sentono tutti meglio. Speriamo di avere tutti per la partita contro l’Arsenal, perché per noi è importante entrare nelle dinamiche di partita, abituarsi l’uno all’altro e prepararsi per la stagione».

Come ha vissuto il team l’epidemia?

«Con sorpresa. Siamo andati a fare colazione la mattina. Avevamo già sentito che alcuni giocatori non si sentivano bene e non scendevano a colazione. E’ stato sorprendente per noi anche la quantità di giocatori che ha colpito. È insolito che così tanti giocatori allo stesso tempo si ammalino. Tutte quelle persone malate hanno reso impossibile giocare. E’ stato un peccato per noi. Speriamo che si riprendano presto. Insisto sul fatto che è molto importante per noi prepararci per la stagione».

A Gundogan viene chiesto di definirsi come calciatore usando una sola parola:

«Direi che una parola chiave per definire il mio gioco è “adattamento”. Penso di essere un giocatore molto flessibile, posso giocare posizioni diverse, ruoli diversi, l’ho già fatto in passato, anche al Manchester City, dove ho svolto il ruolo di centrocampista, doppio pivot, ’10’, ho anche giocato come ‘falso nove’… onestamente, penso di poter giocare in diverse posizioni e l’allenatore lo apprezza. Alla fine della giornata, la cosa più importante è che la squadra abbia successo».

Quale giocatore ti ha sorpreso di più in questi giorni?

«Conoscevo già la maggior parte di loro, per averli visti giocare e per aver giocato contro di loro, sia in competizioni di club che nazionali. C’era un giocatore con cui non vedevo l’ora di giocare e questo è Pedri. Penso che sia un grande talento, è così giovane e allo stesso tempo così bravo, ha così tanto potenziale… Naturalmente, giochiamo in posizioni simili e probabilmente giocheremo molte partite vicini l’uno all’altro. Cercheremo di prendere molto l’uno dall’altro. Come centrocampista, apprezzi che questi tipi di giocatori sono vicini a te in campo, giocatori con cui passare la palla, combinare e creare azioni».

A Gundogan viene chiesto se tra Guardiola e Xavi ci sono somiglianze o differenze.

«Si vede che appartengono alla stessa scuola, che Pep ha avuto un’influenza su Xavi e il suo gioco. Certo, anche la scuola del Barça: possesso palla, non perdere palla, cercare di creare, giocare con intelligenza, trovare spazi… molte delle cose che facciamo qui sono simili a quelle che abbiamo fatto al City sotto Pep e questo mi dà anche un vantaggio, è più facile adattarmi».

Definisci Jürgen Klopp con una parola.

«Intensità».

Tuchel.

«Intelligente».

Pep.

«Geniale».

Il Real Madrid è l’unico rivale per vincere il campionato?

«Sulla carta, è probabilmente il più grande rivale. Ma per me il campionato è nuovo e devo conoscere tutte le squadre. Dalla mia esperienza, anche le squadre che consideri più piccole possono essere molto pericolose e farti del male. Ho parlato con i compagni di squadra di alcune partite molto difficili da giocare in trasferta. Penso che ci saranno più contendenti al titolo, il campionato sarà emozionante di sicuro».

Hai paura che il Madrid firmi Mbappé?

«No. Onestamente, non dovrebbe preoccuparci. I migliori giocatori ci sono in LaLiga. Mi piace competere con i migliori del mondo. Certo che hanno una squadra forte, ma ce l’hanno tutti gli anni, ho giocato contro di loro diversi anni in Champions League, quindi sono abituato a giocare contro il Madrid, è divertente giocare contro le migliori squadre».

 

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