Fa riflettere la menzione frequente di Giuntoli da parte di Spalletti (CorMez)
Il direttore sportivo è una fondamentale figura di mediazione tra la proprietà e il campo. Ieri il tecnico lo ha citato più volte

Db Napoli 07/05/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti-Cristiano Giuntoli
Il Corriere del Mezzogiorno non intravede ombre sul futuro di Luciano Spalletti con il Napoli. Il quotidiano scrive della possibilità di un vertice tra l’allenatore e il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a breve, negli uffici della Filmauro e che si va verso un accordo per un contratto biennale. Gli avvocati delle due parti starebbero formalizzando gli aspetti burocratici e legali.
Ieri Luciano Spalletti ha ricevuto il premio Bulgarelli a Bologna e, parlando con i tifosi che gli chiedevano se sarebbe restato al Napoli, ha dichiarato:
«Voi interpretate! Perché io ho detto futuro brillante per il Napoli per cui rimane? E allora dite che resto».
Più tardi, a Sky Sport, ha ribadito il concetto:
«Lo deve dire la società se resto ma l’ho già detto, non è una novità».
Il Corriere del Mezzogiorno scrive:
“Al di là della volontà di concedere alla società tempi e modi degli annunci che potrebbero arrivare giovedì durante la presentazione del ritiro di Dimaro, la direzione sembra essere quella della permanenza con un nuovo contratto biennale che le parti stanno buttando giù nei dettagli con il coinvolgimento anche dei legali. Potrebbe esserci a breve anche un vertice alla Filmauro”.
C’è però qualcosa che fa riflettere, continua il quotidiano, ed è il fatto che Spalletti, ieri, durante il discorso post-premiazione, ha fatto riferimento più volte alla figura del direttore sportivo Cristiano Giuntoli.
“Fa sicuramente riflettere la menzione frequente del direttore sportivo Giuntoli, fondamentale figura di mediazione tra la proprietà e il campo e guida del lavoro sul mercato”.
A proposito di Giuntoli, Spalletti ha dichiarato:
«Quando si va a mettere mano pesantemente su una squadra, serve sostituire i calciatori forti con altri calciatori forti. Magari erano sconosciuti, ma ci sono i video, ci si informa, oramai si arriva da tutte le parti. La parte maggiore l’ha fatta il direttore Giuntoli, che ha grande qualità nel fare questo. Poi si vanno a mettere questi calciatori nei ruoli che mancano. Un’altra caratteristica che serve ad un allenatore è avere la convinzione di avere a che fare con dei calciatori forti. Noi ne eravamo sicuri, poi ci siamo messi a lavorare con massima disciplina e massima disponibilità di tempo, è sempre il tempo che dedichi ad una cosa a fare la differenza. Piano piano si va a creare un sistema di gioco, a credere in qualcosa di condiviso. Non è mai una partita sola, ci sono gli episodi, i momenti in cui hai più condizione sia fisica che mentale. E’ un lavorare in maniera seria che porta al risultato finale».